La centrale a campodipietra

17 anni, professione pusher: spacciava eroina e cocaina in casa di un operatore di comunità

Un ragazzo di 17 anni, da qualche tempo ospite con suo padre, pregiudicato sanseverese, in una abitazione di proprietà di una terza persona al centro storico di Campodipietra, è stato denunciato dai carabinieri. Durante la perquisizione domiciliare i militari hanno ritrovato 10 grammi di cocaina e 8 di eroina pronte per essere spacciate. Da chiarire la posizione dell’amico che gli aveva dato ospitalità: si tratta di un 37enne originario di Caserta in servizio alla comunità di recupero "La Valle"

Ha solo 17 anni lo spacciatore di eroina e cocaina preso dai carabinieri a Campodipietra. Il ragazzo, denunciato per il possesso degli stupefacenti, viveva da qualche tempo in una abitazione al centro storico del paese: quell’appartamento, “prestato” da un altro giovane del posto, era diventato una piccola centrale dello spaccio. Ed è proprio qui che all’alba di sabato 8 aprile gli uomini del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Campobasso, assieme ai colleghi della stazione di Toro, hanno operato una accurata perquisizione domiciliare avvenuta alla presenza del padre del 17enne, un pregiudicato sanseverese.

Dieci grammi di cocaina, otto di eroina e un bilancino di precisione è quanto rinvenuto nella casa che si trova in un vicolo a pochi metri da Municipio: gli stupefacenti erano già pronti per essere spacciati dal minore che dalle investigazioni degli uomini dell’Arma è risultato essere l’unico responsabile per il possesso illegale.

Da chiarire la posizione del locatore, assente quando i carabinieri hanno bussato alla porta di casa sua: si tratti di un 37enne di origini campane, domiciliato a Campodipietra da una decina di anni, e fino a poco tempo fa in servizio alla comunità di recupero “La Valle” di Toro. L’operatore, che non è indagato, in passato era stato uno dei tanti giovani recuperati da padre Lino Iacobucci: la sua esperienza in quella comunità era stata utile a tanti tossicodipendenti che a sua volta aveva iniziato ad aiutare prestando servizio proprio nella struttura fondata da padre Iacobucci.
In paese la notizia si è immediatamente diffusa: l’auto dei carabinieri con la quale sono stati portati in caserma per gli accertamenti padre e figlio non è passata inosservata.

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