Società & Costume

100 ragazzi accompagnano le ’Pupe in volo’. La Quarantana racconta la storia del paese

Una tradizione singolare scandisce il periodo della Quaresima a Santa Croce di Magliano. Si tratta della Quarantana: una bambola appesa ai balconi delle case, anticamente fatta di stracci, alla quale viene posta alla base una patata infilzata da sette penne: ogni domenica se ne toglie una per ricordare il tempo che manca alla Pasqua. La comunità ha risposto in tutto il paese stringendosi intorno alle ’pupe in volo’: significativo l’evento ’Quarantane in Piazza’, idea dello storico del luogo, Luigi Pizzuto, che ha coinvolto tanti bambini nella zona della chiesa greca e del Quartetto con una singolare sfilata antropologica. Il futuro del territorio si costruisce riscoprendo le sue tradizioni.

Basta fare un giro tra le vie del paese nel periodo della Quaresima e alzare gli occhi verso i balconi, i vicoli o, semplicemente, verso il cielo. Impossibile non notare delle «pupattole» penzolanti e molto particolari, le ’Quarantane’. Sono sempre di più e quest’anno, in modo particolare, si possono notare anche a ridosso della chiesa greca. Spuntano e dondolano tra i balconi di tutto il paese. Si tratta di una tradizione molto diffusa a Santa Croce di Magliano che si tramanda tra le famiglie e coinvolge anche le nuove generazioni. Si tratta di una bambola appesa ai balconi delle case, anticamente fatta di stracci, alla quale viene posta alla base una patata infilzata da sette penne. Ogni domenica di quaresima viene tolta una penna e questo gesto va a scandire il tempo che manca al giorno di Pasqua. La Quarantana, che rappresenta un patrimonio storico e culturale di Santa Croce di Magliano, è finita anche al centro di un progetto didattico sviluppato nelle scuole del paese che ha coinvolto tanti bambini e ragazzi in un contesto di promozione del territorio.

Successo per la terza edizione di “Quarantane in piazza” che ha portato a far amare di più una tradizione che si perde nella notte dei tempi. Si può dire che la comunità santacrocese si è stretta intorno alle tante “Pupe in volo”
che con le loro penne quaresimali annunciano il tempo che manca all’arrivo della Pasqua. La Quarantana – questa bambola di stoffa, un tempo vestita da popolana, protagonista di una singolare sfilata antropologica, ha fatto sentire la sua voce più profonda. Il corteo, costituito da circa cento figuranti in abiti tradizionali, si è snodato nel cuore del paese, osservando il giro delle tre chiese. Il tutto per promuovere maggiore attenzione al contesto urbano dell’antico “Quartetto”, dove la Chiesa Greca fa sentire echi e passaggi di una memoria alloglotta antichissima. Lungo tutto il percorso – grazie alle scuole – è stato rievocato il legame a questa singolare tradizione, che, tra nuvole e balconi, domina i tetti di Santa Croce. Sotto il cielo della Quarantana, davanti alla Chiesa Greca, i ragazzi dell’Istituto Omnicomprensivo hanno reso omaggio alla Quarantana con canti, tarantella santacrocese e balli dal sapore balcanico.

I bambini della Scuola dell’Infanzia hanno intonato una sorta di inno locale, dal ritornello allusivo, “Jè rruvate Pasquarelle è sparit’a pupattelle”, scritto da Antonio Martino. Un tripudio di suoni, inni e colori – dunque – simpaticissimi – ha accompagnato la sfilata tradizionale a partire da Via delle Campane Greche fino alla Chiesa di San Giacomo. Qui, sul piazzale antistante, “Omaggio alla Quarantana”, in presenza delle autorità, dell’assessore alla cultura Nicolangelo Licursi, della Pro Loco, dell’Associazione Musicando, del Gruppo Fisarmonicisti, che hanno sostenuto l’iniziativa. I ragazzi della Primaria e della Scuola Media hanno presentato “Din don dan so rruvate i Quarantanne”, un atto teatrale in dialetto santacrocese scritto per l’occasione. Applauditissima la piccola Arianna con “Vola vola la Quarantana/ sui balconi di Magliano/ vola vola sulle antenne /per lasciare l’ultima penna/ vola vola senza ali/ con il fuso tra le mani/ Sale sale sui balconi /per dire a tutta la popolazione: uè sono io la Signora del cielo di Santa Croce/.

Il sindaco, Donato D’Ambrosio, si è soffermato sulla validità dell’iniziativa. Soddisfatto il dirigente scolastico, la professoressa Giovanna Fantetti, che ha apprezzato molto i contenuti culturali di un progetto didattico che coinvolge genitori, associazioni e tre ordini di scuola, con l’obiettivo di amare di più la propria terra e rafforzare – di conseguenza – la voce di un’identità che a Santa Croce si esprime con un linguaggio senza dubbio di valore nel campo della cultura locale. “Quarantane in piazza” è un’idea del professore Luigi Pizzuto, storico del luogo, impegnato da tempo a riscoprire il valore delle proprie radici. Che in quest’area hanno tanto da dire.

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