Società & Costume

Il club dei sigari. A Termoli nasce la 59a Escepciòn: “Passione per l’estasi del fumo lento”

Il fumoir n. 59 della prestigiosa associazione Cigar Club inaugurato nella casa di un termolese doc appassionato di cubani. Claudio Crema ha scoperto la passione per il fumo lento nel 1988, quando a 25 anni fece il suo primo viaggio a Cuba. Non aveva mai fumato nemmeno una sigaretta, ma quello fu un colpo di fulmine. E ora, con un gruppo di appassionati molisani e non, lancia iniziative e pensa a un Festival termolese del sigaro cubano.

Claudio Crema, termolese doc, non aveva mai toccato una sigaretta in vita sua. Ma quando è andato per la prima volta a Cuba, a 25 anni («è stato il mio regalo di laurea») non ha saputo resistere alla tentazione di assaggiare un sigaro del posto. Colpo di fulmine. «Da quel momento non ho più smesso» confessa, ammettendo che i cubani, fatti a mano e con un tabacco unico coltivato nel microclima eccezionale di Vuelta Abajo nella provincia di Pinar del Rio, sono insuperabili. «Ma è anche questione di gusti, di scelte soggettive. Non tutti sarebbero d’accordo col sottoscritto». Perché anche di sigari si può discettare. Annusandoli, tagliandoli, assaporandoli, inserendoli nel rituale del “fumo lento”, quello che non si respira, che resta sospeso come una nuvola di piacere del quale non si diventa mai completamente padroni.

Un club, in fondo, serve anche a questo. E quello di Termoli promette di essere un luogo dove scoprire sempre nuovi segreti legati ai sigari, che siano cubani o caraibici, nicaraguensi o toscani. Come – per esempio – quello prodotto dalla Compagnia Toscana Sigari di San Sepolcro, che ha scelto proprio la città adriatica per presentare in anteprima nazionale il nuovo manufatto, lo stortignaccolo. Un sigaro fatto a macchina ma nobile, il cui debutto è stato festeggiato proprio in riva al mare di Termoli alla presenza anche di Andrea Pichi Graziani, Brand Ambassador di Cigar Club Association, e del nutrito gruppo di appassionati provenienti non solo da Termoli e dall’hinterland molisano, ma anche da fuori regione. «Siamo una ventina di soci – spiega Claudio Crema, che in queste settimane ha preso contatti con numerose aziende fabbricanti di sigari anche internazionali – accomunati dalla passione per il fumo lento».
Altri ritmi, altri rituali. «Niente a che vedere con il mordi e fuggi della sigaretta. Questa è una esperienza diversa, un’estasi che consiste nell’assaporare il fumo dei sigari tra palato e naso».

E se per molti anni la passione di questo termolese è stata giocoforza vissuta in solitaria, da una decina di anni a questa parte, e al netto di numerosi viaggi a Cuba e di una ricerca internazionale di sigari raffinati, preziosi e gustosi, ha contagiato altre persone che si sono radunate attorno a un progetto. Un club di fumatori di sigari, il 59esimo della Cigar Club Association, che per ora «trova spazio nel fumoir di casa mia» racconta lui, appassionato di foglie arrotolate e profumi che arrivano da lontano, da abbinare – come vogliono tradizione e palato – a liquori e cibi particolari.

In questa abitazione di Termoli si sono consumate, negli anni scorsi, riunioni quasi carbonare di amanti del fumo lento, viaggiatori incontrati in Italia e all’estero che si fermavano da queste pari per gustare con l’amico molisano un cubano o un toscano appena scoperti, per raccontarsi la mania e la magia dei sigari tra storia e leggenda.
Ora c’è un club. E un progetto per il quale i soci sono già al lavoro: portare a Termoli un vero e proprio Festival del sigaro Cubano, «che sicuramente sarà di gran richiamo per il turismo e per l’economia della nostra cittadina».

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