Cronache

L’acqua di Campobasso è la migliore d’Italia. Ma se ne butta via il 70%, il doppio della media

Una forte dispersione idrica polverizza l’eccellente qualità dell’acqua che scorre nelle case dei campobassani. Le condotte sono ridotte a un colabrodo e questo causa perdite ingenti lungo il percorso dalla sorgente al rubinetto. In compenso la qualità è al top: povera di sodio, bicarbonato e metalli pesanti. Presentato il Rapporto sulla qualità dell’acqua che premia le risorse idriche molisane dal punto di vista della salubrità. L’assessore all’Ambiente Stefano Ramundo promuove il nostro oro blu: "E’ più buona di quella che acquistiamo in bottiglia".

Universamente è riconosciuta come un bene prezioso. Anche il Papa ieri ha richiamato la necessità «dell’impegno congiunto di varie istituzioni per sensibilizzare alla necessità di tutela l’acqua come bene di tutti». Quella di Campobasso, poi, così sana e pura dovrebbe essere tutelata con un occhio di riguardo. Invece a rovinare la festa nella Giornata mondiale dedicata al cosiddetto ‘oro blu’ è il rapporto dell’Istat: il capoluogo molisano è in cima alla classifica italiana per dispersione idrica. Che vuol dire? Che gli acquedotti sono così fatiscenti che gran parte dell’acqua immessa non arriva al rubinetto. Campobasso ne spreca il 67.9%. Peggio fa solo Potenza (68,8%). Cifre che si aggirano sul doppio della media del Paese (38,2%). Una figuraccia che il capoluogo rimedia a livello nazionale.

Un vero peccato: nel Rapporto sulla qualità dell’acqua distribuita dall’acquedotto e presentato ieri mattina in Municipio emerge che «la nostra acqua è pura, buonissima». Parola dell’assessore all’Ambiente Stefano Ramundo. A Campobasso il 97% dell’acqua è distribuita dall’Acquedotto molisano destro. Sugli impianti comunali, vengono effettuati 125 prelievi e 96 visite ispettive all’anno. Secondo i risultati delle analisi sui campioni d’acqua prelevati nel 2016, è povera di sodio, di bicarbonato e di metalli pesanti.

«Abbiamo a disposizione un’acqua di ottima qualità. Buona almeno come quella che acquistiamo in bottiglia. Poi – osserva ancora l’assessore – se consideriamo che l’acqua in bottiglia può essere esposta a fonti di calore e dunque può rilasciare tossine e che ha un costo, allora possiamo dire ai cittadini di bere l’acqua del rubinetto: è molto più sana, economica. In più, ne beneficia pure l’ambiente perché non si producono nemmeno rifiuti».

Una sola precauzione è per gli abitanti del centro storico e di contrada Cese: l’acqua è più calcarea perché arriva dalle sorgenti Foce e Monteverde. Dunque, nel caso in cui si soffre di calcoli o di altri problemi di salute è preferibile utilizzare filtri dai rubinetti per eliminare il calcio.

E per chi volesse tornare all’antico tra pochi mesi in città arriveranno le prime ‘Casine dell’acqua’comunali: da queste moderne fontane, che verranno installate al Cep e al quartiere san Giovanni, sarà possibile approvvigionarsi d’acqua spendendo 5-6 centesimi a litro. Acqua gassata ad un costo irrisorio, dunque. Un modo per creare un circolo virtuoso e «favorire in città le buone pratiche ambientali», aggiunge l’assessore. Se poi alle buone pratiche venisse unito anche l’avvio della differenziata, non sarebbe male.

Più informazioni
commenta