È fallito lo sciopero proclamato dalla Fillea Cgil per protestare contro la De Francesco Costruzioni Sas, la ditta che vuole realizzare il tunnel e la riqualificazione del centro di Termoli. Secondo il sindacato infatti «i lavoratori non prendono gli stipendi da 5-6 mesi», e per questo era stato organizzato un sit-in che però non si è tenuto, nonostante fosse stato predisposto un servizio d’ordine da parte delle forze di polizia.
«Tutti i 40 lavoratori della De Francesco Costruzioni – si legge in una nota dell’azienda – questa mattina sono regolarmente al lavoro nell’ufficio di Castelpetroso e nei diversi cantieri sparsi tra Abruzzo e Molise dove opera la società. Nessuna protesta e nessun sit-in si è svolto davanti alla sede societaria, come improvvidamente preannunciato a mezzo stampa da una sigla sindacale priva di rappresentanza all’interno dell’azienda». Il costruttore aveva già detto la sua dopo l’annuncio dello sciopero: «Non è vero che non prendono lo stipendio da mesi, ci sono solo alcuni ritardi in quei cantieri che dipendono dalle Pubbliche amministrazioni e non sono in project financing. Ritardi concordati con i lavoratori, ai quali sono stati versati comunque tutti i contributi».
Da parte sua il sindacato ammette che il sit-in è andato deserto dopo un colloquio avuto dal titolare dell’azienda coi propri dipendenti, che quindi hanno rinunciato a protestare pur manifestando l’esigenza di avere quanto prima gli stipendi arretrati. Ma il segretario generale della Fillea Cgil Silvio Amicucci incalza con una nota ufficiale: «Nella tarda serata di ieri (martedì, ndr) i dipendenti sarebbero stati oggetto di atteggiamenti intimidatori e vessatori, fino alla minaccia di licenziamento>>, anticipando anche di volersi rivolgere alla Procura della Repubblica.
Un sindacato, quello della Fillea Cgil, che non è formalmente rappresentato tra i lavoratori edili della De Francesco, le cui accuse sono rispedite al mittente dalla ditta. Ma a proposito delle tessere, il sindacalista Nicola Carmellino precisa: «i lavoratori edili non hanno tessere, ma hanno firmato la delega alla Fillea-Cgil alla cassa edile. Dei dipendenti De Francesco, 14 su 20 l’hanno fatto».
«Verrebbe da dire “Tanto rumore per nulla” – afferma Franco De Francesco, geometra e titolare dell’omonima azienda -. Questa iniziativa sindacale e mediatica non ha sortito l’effetto di incrinare il clima di armonia fra i vertici societari e i nostri collaboratori. Se lo scopo era quello di tentare di raccogliere qualche tessera sindacale, sfruttando la ribalta mediatica che la nostra società ha in questo momento a Termoli, non c’è che dire il tentativo è miseramente fallito».
De Francesco inoltre ribadisce la posizione della propria azienda. «Siamo una società sana e in crescita, capace di gestire gli effetti negativi della la burocrazia e i ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione. Stiamo preservando inalterato il livello occupazionale ed evitando, come accaduto purtroppo in altre realtà, licenziamenti e il blocco delle attività di cantiere e vogliamo proseguire in questa direzione».
L’imprenditore di Castelpetroso quindi ribadisce la richiesta di pagamenti più certi alle pubbliche amministrazioni, a quanto pare la causa reale dei ritardi degli stipendi. «Da questa vicenda può però emergere un elemento di riflessione utile. Le forze sane del mondo del lavoro, dell’impresa e della società civile devono prendere iniziative capaci di sollecitare la Pubblica Amministrazione a intraprendere un percorso virtuoso per poter rispettare la legge, che esiste, sui tempi certi di pagamento delle fatture delle aziende creditrici. Se questo avvenisse il sistema economico e sociale ne trarrebbe un grande giovamento».
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