La riorganizzazione della sanità pubblica

Nuova “fusione” al Cardarelli: Medicina e Geriatria accorpate. “L’alternativa era chiudere”

La Fials esce allo scoperto e lancia l’allarme: "C’è un provvedimento del 14 marzo che definisce l’accorpamento funzionale dei due reparti. Aumenteranno solo i disagi per il personale sanitario e per i pazienti». Ma dopo una giornata ad alta tensione il direttore amministrativo dell’Asrem Antonio Forciniti getta acqua sul fuoco: "Cambiamento solo la logistica, per gli utenti non cambierà nulla: Geriatria non chiuderà".

Un campo minato, in cui muoversi e verificare la veridicità delle notizie è sempre più difficile. La riorganizzazione della sanità molisana si conferma piena di spine soprattutto nel più importante ospedale molisano: il Cardarelli di Campobasso. Dopo la chiusura di Neurochirugia, ‘tremano’ Geriatria e Medicina generale.

La Fials lancia l’allarme: non quadrano al segretario regionale Carmine Vasile alcuni provvedimenti presi nonostante, a suo dire, il famoso Pos (Piano operativo straordinario) «non ci risulta essere stato approvato in via definitiva». E dunque, la sua ipotesi, «si sta avviando un’accelerazione della riorganizzazione che non trova valide giustificazioni. Per questo, gli interventi fatti finora risultano quasi tutti incompiuti».

Il primo processo incompiuto riguarda il destino della Neurochirugia: chi dovrà assicurare un servizio così importante dopo la chiusura del reparto nel nosocomio del capoluogo? «La chiusura di Neurochirurgia – spiega Vasile – doveva prevedere in alternativa l’attivazione del reparto di Neurologia e la stipula di protocolli d’intesa per la cura delle patologie connesse (probabilmente con il Neuromed di Pozzilli, ndr), ma non è accaduto nulla».

La novità è l’accorpamento funzionale di Medicina Generale e di Geriatria al Cardarelli, come prevede un provvedimento dello scorso 14 marzo. Un atto che il sindacato boccia dal momento che «di fatto penalizza le due unità operative interessate, entrambe senza direttore, con un unico coordinatore infermieristico, senza personale di supporto e con una carenza di personale medico insostenibile. Ci aspettavamo una riorganizzazione delle attività sanitarie più armonica e soluzioni alternative laddove si prevedeva qualche taglio». Attualmente, attacca la Fials, «stanno solo aumentando i disagi per i cittadini e per il personale dipendente che continua a sopportare carichi di lavoro, talvolta disumani, diniego di ferie e riposi settimanali incerti». Ultimo nodo la stabilizzazione del personale a tempo determinato: «Non si intravedono tempi brevi per l’attesa stabilizzazione e allo stesso modo si allungano i tempi per attivare le procedure della mobilità interregionale e i successivi concorsi pubblici».

Nel quadro delineato dall’organizzazione sindacale, l’accorpamento di Medicina generale e Geriatria al Cardarelli è il problema principale, soprattutto in una regione ad alto tasso di popolazione anziana come il Molise. Nel reparto le bocche sono cucite. O meglio, la risposta dei medici del reparto e della direzione sanitaria dell’ospedale è un laconico: «Non possiamo parlare». Il riferimento è all’inflessibile regolamento introdotto dall’Asrem sulla comunicazione con la stampa. Chi sbaglia, paga. Com’è successo a Lucio Pastore.

A fare un po’ di chiarezza è il direttore amministrativo Antonio Forciniti: «Il reparto di Geriatria dell’ospedale Cardarelli di Campobasso non chiuderà». E’ la prima, fondamentale puntualizzazione.
Le cose, certo, cambieranno: Geriatria verrà accorpata al reparto di Medicina dal momento che si trova sullo stesso piano e ha un numero di medici insufficiente a garantire una turnazione ‘umana’.

Forciniti scende ancora di più nel dettaglio di un provvedimento interno preso per riorganizzare meglio i reparti ma che sta già destando perplessità e timori fra gli addetti ai lavori: «Si è deciso di avvicinare, logisticamente parlando, il reparto di Geriatria che conta 10 posti letto a quello di Medicina che di posti letto ne ha 40 per una questione organizzativa dei medici.
Se infatti Geriatria con soli 10 posti letto ha 5 medici, Medicina con ben 40 posti letto ha soltanto 6 medici, costretti a turni massacranti e a fare molte più notti di quante ne spetterebbero. E spesso a saltare le ferie, per non parlare della malattia: se qualcuno si ammala è un disastro».

Dunque, un modo per riequilibrare le risorse umane dei due reparti. Infatti, aggiunge Forciniti, per dare la possibilità ai medici di fare i medici si è deciso di lavorare su 50 posti letto complessivamente con 12 unità mediche.
Le conseguenze per i pazienti? «Per gli utenti – mette le cose in chiaro – non cambierà assolutamente nulla, l’unica differenza è che le sale di Geriatria saranno spostate e avvicinate al reparto di Medicina».
Il ‘trasloco’ è già cominciato in questi giorni: letti, suppellettili e apparecchiature mediche sono stati già spostati al quinto piano dell’ospedale di contrada Tappino.
«L’alternativa – dice ancora Antonio Forciniti rispondendo anche a polemiche che già si respirano all’interno dell’ospedale – era chiudere la Medicina. Non capisco dove sia il problema – aggiunge – anche perché ripeto per i pazienti la situazione resta invariata».

Una situazione probabilmente solo temporanea: nel Piano operativo è previsto lo spostamento di Geriatria all’interno di una struttura privata, Villa Maria a Campobasso, a cui saranno accreditati venti posti letto. Ma sui tempi non vi è certezza. (SP)

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