Cronache

Obitorio, salme in corridoio. E la Asrem corre ai ripari: lavori per tre nuove camere mortuarie

Con la chiusura del Vietri l’obitorio del San Timoteo registra da mesi un sovraffollamento di defunti ospitati in barelle nel corridoio perchè le tre camere mortuarie non bastano. Ora è stato ufficializzato l’ampliamneto della struttura, che passerà con un intervento di rifacimento di due grandi locali adibiti a magazzino a disporre di tre nuove camere: sei in totale. Sperando che il numero dei defunti non continui ad aumentare.

Tra l’attuale obitorio e il reparto di anatomia patologica ci sono due grandi locali, attualmente adibiti a magazzino e deposito. E’ lì che saranno ricavate almeno tre nuove camere mortuarie, che andando ad aggiungersi alle tre già esistenti dovrebbero bastare a garantire la dignità dei defunti che affollano – è proprio il caso di dirlo – l’obitorio del San Timoteo.

Il direttore sanitario Filippo Vitale, che ieri mattina ha fatto un rapido sopralluogo col direttore amministrativo Antonio Forciniti, conferma: «Un mese fa, quando il problema è diventato evidente, abbiamo cominciato a fare rilievi con l’ufficio tecnico della Asrem per valutare l’ampliamento. Un minimo di finanziamento ottenuto nelle ultime settimane permette di procedere con lavori di adeguamento sui due locali. Almeno per fronteggiare la criticità delle salme in corridoio».

Salme in corridoio, appunto. Perché, quando i morti superano il numero di tre e le tre camere mortuarie risultano ovviamente già occupate, diventa inevitabile la sistemazione di fortuna. Dunque defunti in barella e in corridoio, con altarini di fortuna attorno e parenti tra amarezza e imbarazzo. Primonumero ne ha parlato a metà febbraio, un mese fa, durante un momento di emergenza con ben cinque defunti contemporaneamente ospiti dell’obitorio, in attesa delle esequie. Ed è stato proprio in quei giorni, complici gli articoli di denuncia del nostro giornale, che la Asrem ha acceso – come si dice – i riflettori sul problema. Oggi, a distanza di un mese, il direttore sanitario afferma: «Non si può più attendere, il problema esiste. E’ stato predisposto un progetto di ampliamento degli ambienti. Sono lavori che verranno svolti in economia dall’ufficio tecnico entro 60 giorni».

Solo un paio di settimane fa un’altra denuncia dei familiari relativa alle condizioni in cui si tengono i defunti quando i morti sono troppi («e da quando hanno chiuso Larino il problema si verifica spesso» dice il personale della struttura) e lo spazio è quello che è: non basta. Così sono stati predisposti i lavori, sperando che il numero dei defunti non aumenti ulteriormente.

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