Cronache

Il quartiere degli scarabocchi, residenti infuriati: “Pensa ha devastato le nostre case”

Tra via Monsignor Bologna e via Pascoli, in zona Vazzieri, le bombolette spray hanno fatto macelli. Nulla a che vedere con murales e arte di strada: si tratta di sgorbi e disegni di pessima fattura che rovinano palazzi e arredi urbani. Muri, saracinesche, marmi, bidoni, balconi e altro presi di mira durante la notte dai soliti ignoti che nessuno riesce a fermare. "In particolare un tipo che si firma come Pensa - spiegano residenti e commercianti - che ha devastato la nostra zona". E quando si pulisce, passa poco tempo e gli scarabocchi ritornano come e più di prima.

Avete presente i murales e la street art? «Bene, con noi non c’entrano niente. Purtroppo». La titolare della cartolibreria su via Monsignor Bologna, zona Vazzieri, indica desolata il marmo della facciata esterna. I lastroni, che in origine avevano il compito di restituire un’aria elegante e ben messa ai negozi della palazzina, si intravedono appena sotto il nero dello spray che ha colpito senza criterio e senza armonia qua e là, a casaccio, indiscriminatamente: balconi . «Non sono murales, non li definirei nemmeno graffiti. E’ una porcheria e basta».

E ha ragione. Non si tratta di essere esteti raffinati con la pretesa di sottili distinzioni tra arte muraria e scarabocchi on the road. La zona tra via Monsignor Bologna, via Pascoli e via Foscolo rientra in questa seconda categoria. Quella dei banali imbrattatori di muri, che di notte se ne vanno in giro armati di bombolette di vernice da scaricare dove capita, che sia una parete di un palazzo, la cassetta del gas, la facciata di un negozio, la saracinesca di un garage, un segnale stradale.

«E’ così da anni, ma abbiamo scoperto a nostre spese che anche quando le scritte vengono cancellate trascorre poco tempo ed ecco che tornano a sporcare. A questo punto cosa possiamo fare?» si lamentano alcuni abitanti di uno stabile “massacrato” da sgorbi grafici e scritte-slogan. Gli abitanti del condominio che fa angolo con Viale Manzoni, di recente manutenzione, protestano all’unisono: «La facciata è stata rifatta, e il tempo che l’impalcatura è rimasta per permettere i lavori sono venuti a fare danni sui balconi per tre volte. Abbiamo ritinteggiato, ma è tutto inutile».

Desolazione, ma anche rabbia. «E’ un abuso, uno scempio. Sarebbe opportuno qualche controllo, non è possibile trattare le facciate delle nostre abitazioni come tele bianche sulle quali scrivere le peggiori stronzate» dichiara un residente agguerrito, indicando il muro del citofono completamente rovinato da scarabocchi e parolacce.
In modo particolare l’ira dei cittadini ha come bersaglio l’autore che ha scritto Pensa. «Non so se sia la sua firma o una cosa che scrive a caso – dice una commerciante – ma poco importa: questo Pensa, chiamiamolo così, ha devastato il quartiere».

E a fare un giro in città si può affermare tranquillamente che Pensa ha devastato anche molti altri quartieri: dal centro alla periferia la firma di questo ragazzo è ovunque. Soprattutto sui ’pezzi’ degli altri writers che Pensa tende costantemente a coprire con la sua maleducatissima ’tag’.

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