Il fotoracconto

La grande frana: 2 anni e molte demolizioni dopo, un nuovo skyline. “Sembra un altro paese” fotogallery

Con una galleria di foto e relative didascalie Primonumero testimonia il cambiamento subito dal quartiere vecchio e più in generale da tutto Petacciato da settembre a oggi. Le demolizioni seguite alla frana secolare che si è risvegliata due annni fa hanno infatti modificato per sempre il volto del centro adriatico. In meglio o in peggio lo giudicheranno cittadini e visitatori ma l’opinione è comune: "Si fatica a riconoscere il paese".

Quando, il 18 marzo del 2015 la secolare frana di Petacciato si è riattivata spaccando piazze, frantumando strade, lesionando il municipio e mettendo a rischio vecchie case, in pochi avevano immaginato che di lì a poco il paese avrebbe cambiato per sempre il proprio volto. È quello che è successo dal settembre scorso a oggi: sono stati 7 mesi fatti di demolizioni di vecchie abitazioni sorte tutte sul taglio della frana all’interno o a ridosso del centro storico. Oggi che le prime fasi di quelle demolizioni sono concluse, l’aspetto del quartiere più antico di Petacciato e più in generale l’immagine del paese è stata completamente stravolta.

Non è un giudizio estetico, perché questo resta soggetto alle valutazioni di ognuno. È un semplice dato di fatto, rilevato inoltre dal sentire comune dei cittadini di Petacciato. «Sembra davvero un altro paese quando arrivi alle case vecchie» è quel che dicono quasi tutti a proposito del nuovo aspetto che ha assunto Petacciato in particolare dopo la demolizione del vecchio bivio bar che ha in sostanza tolto quello che era l’ostacolo fra la chiesa di Santa Maria e il Belvedere.

Ma vale la pena fare un passo indietro e iniziare da quel 18 marzo 2015 quando, nelle prime ore del mattino, la frana riprese a muoversi come non accadeva dal 2009. Come già accaduto molto spesso in passato vennero chiuse alcune delle strade di collegamento con Termoli e con Vasto, risultarono lesionate alcune case e la piazza del Belvedere venne spaccata in due. Una delle novità fu rappresentata dalle lesioni al vecchio municipio che proprio in seguito a quell’evento è stato sgomberato pochi mesi fa.

E particolare non da poco, quella riattivazione ha provocato un altro cambiamento decisivo, spingendo l’Amministrazione comunale a stralciare dal nuovo Prg la zona di Petacciato al confine con Termoli dove in origine sarebbe dovuta nascere una “new town“, vale a dire una forte espansione urbanistica, letteralmente cancellata dall’ultima frana.

Così, anche grazie ai finanziamenti arrivati dopo decenni di attesa, il Comune di Petacciato ha potuto avviare una demolizione che era stata decisa addirittura da un decreto della Presidenza della Repubblica nel 1963. Nonostante le contestazioni di alcuni dei proprietari degli immobili, dal settembre scorso sono iniziati gli abbattimenti a colpi di escavatore.

D’altronde, che la frana di Petacciato sia la più estesa e pericolosa di tutto il Molise è arcinoto, tanto che gli interventi e il consolidamento idrogeologico del versante nord del paese sono stati inclusi nel Patto per il Molise firmato dall’ex premier Matteo Renzi con il governatore Paolo Frattura. Per la frana di Petacciato ci sono infatti 41 milioni di euro circa da utilizzare. Una somma non da poco che nelle intenzioni dovrà servire a fermare una volta per tutte i danni che questa frana periodicamente provoca sul territorio comunale.

Forte di questo via libera il Comune ha quindi dato avvio a un’opera di trasformazione del paese vecchio. Con l’abbattimento di quelle case ritenute sul punto più a rischio del Belvedere, il primo risultato ben visibile e quindi il cambiamento dello skyline di Petacciato. Se si risale la strada che dalla statale 16 porta fino al paese, è evidente che guardando in alto si possano osservare la chiesa di Santa Maria che il Palazzo Ducale, entrambi fino a pochi mesi fa erano coperti da quelle abitazioni.

Il Belvedere stesso è ben più ampio e percorribile a piedi mentre un tratto è stato adibito a verde pubblico con la piantumazione di alcuni oleandri. Le modifiche sono ancora in corso visto che i lavori non sono terminati. Possibile che ci sarà spazio per una aiuola e per altri ritocchi, in una piazza che tuttavia mostra ancora i segni di quanto sia pericolosa la secolare frana petacciatese. (sdl)

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