Operazione polizia stradale di termoli

Camion con il trucco: fermi sulla carta ma “sempre” in viaggio: sei sequestri e una denuncia

Blitz della Polizia stradale di Termoli in un piazzale di un’azienda di San Salvo che si occupa di logistica. Gli agenti hanno controllato alcuni "trattori stradali", ovvero le motrici dei tir e in sei di queste è spuntato il trucchetto: il segnachilometri che permette di verificare le ore di riposo di chi si trova alla guida era stato manomesso, tanto che i camion risultavano fermi ma in realtà si trovavano lungo le strade. L’intervento è stato effettuato in collaborazione con la Motorizzazione e due elettrauto nominati ausiliari di polizia giudiziaria. Il legale rappresentante della ditta è stato denunciato. Sequestrati gli apparecchi modificati.

Sulla carta risultavano a riposo ma nella sostanza gli autisti dei tir si trovavano alla guida costituendo anche un rischio per la normativa sui luoghi di lavoro. A scoprire il trucchetto è stata la Polizia che ha concluso una importante operazione che ha permesso di risalire al «congegno» che mascherava la realtà. Il blitz è avvenuto in un piazzale di un’azienda operante del settore della logistica in territorio di San Salvo. Qui gli agenti del Distaccamento di Polizia stradale di Termoli, avvalendosi di due funzionari della Motorizzazione e di due elettrauto (nominati in questo caso ausiliari di polizia giudiziaria) e hanno verificato gli apparecchi che segnano i chilometri e il tempo dei mezzi nei veicoli che si trovavano in sosta: le motrici dei tir.

La verifica ha approfondito i dati registrati dagli apparecchi: sono state rilevate delle anomalie e quindi il controllo ha previsto una «visita» più approfondita. Dalle indagini è emerso che il collegamento tra il cronotachigrafo e il trasmettitore di impulsi, chiamato sensore “Kitas”, presentava una interruzione in corrispondenza della quale era stato installato un congegno che fungeva da interruttore. Attraverso l’azionamento di tale interruttore, il conducente del veicolo pesante impediva, in sostanza, all’apparato di registrare la propria attività lavorativa risultando a riposo pur durante la marcia del mezzo. L’intervento ha permesso di individuare le manomissioni a bordo di sei mezzi che sono stati smontati e posti i relativi interruttori sono stati sequestrati.

La Polizia stradale ha evidenziato la «pericolosità per la circolazione stradale, derivante dalle manomissioni, sia la volontà dell’indagato di anteporre i propri vantaggi economici, conseguente alla non osservanza dei tempi di guida e di riposo né dei limiti di velocità imposti, rispetto all’incolumità dei propri dipendenti e degli altri utenti della strada». Gli agenti hanno osservato che «si tratta di una illecita strategia commerciale che costituisce un vero e proprio atto di concorrenza sleale nei confronti delle altre ditte di autotrasporto che, rispettando i tempi di guida e riposo nonché i limiti di velocità, vanno incontro a costi più alti e quindi vengono di fatto estromessi dal mercato».

Denunciato il rappresentante legale della società di autotrasporti che dispone di oltre 40 trattori stradali di cui 15 sottoposti a controllo nell’operazione. L’accusa dalla quale dovrà difendersi riguarda l’aver «danneggiato l’integrità del cablaggio di collegamento tra l’apparato cronotachigrafo ed il sensore di impulsi, frapponendovi un interruttore che ne impediva la corretta registrazione dei dati, derivandone grave pregiudizio per la prevenzione dei disastri ed infortuni sul lavoro».

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