Lapidi profanate al cimitero

Prima spaccano la tomba del marito, poi quella della moglie: un dispetto all’esperto di magia?

La denuncia del figlio dei coniugi defunti, le cui tombe sono state vandalizzate a distanza di poche settimane: “Qualche giorno fa mi hanno chiamato dal cimitero per avvisarmi della rottura anche della lapide di mia madre – spiega Elia Rubino, prof di filosofia ed esperto di religione popolare e riti arcaici di magia nera –. Sono andato a verificare notando che effettivamente la lastra era stata divelta come quella di mio padre. La cosa mi ha scosso molto, mamma e papà sono sepolti uno accanto all’altro”. Il professore di filosofia non scarta l’ipotesi della magia nera: «Potrebbe trattarsi di pseudo-satanismo, visto che l’altra volta furono rinvenute anche delle penne di gallina. Uno sgarbo? Non so, non ho nemici, a Campobasso sono sempre stato benissimo”.

Si tinge di ‘giallo’ la vicenda della lapide spaccata nel cimitero di Campobasso. L’episodio si è ripetuto, e questa volta ad essere vandalizzata è stata la tomba della moglie del signore defunto ‘preso di mira’ nel mese di febbraio. Stesse modalità, identico spettacolo indecoroso: lastra ridotta in pezzi, come se qualcuno avesse fatto forza sulla stessa per poi spaccarla. Unica differenza: in questo secondo caso non sono state rinvenute penne di gallina come nell’episodio precedente.


A denunciare l’accaduto è stato direttamente il figlio dei coniugi deceduti qualche anno fa e che riposano nella prima fila delle sepolture a terra, all’ingresso del camposanto nuovo. «Qualche giorno fa mi hanno chiamato dal cimitero per avvisarmi della rottura anche della lapide di mia madre – spiega Elia Rubino –. Sono andato a verificare notando che effettivamente la lapide era stata divelta come quella di mio padre. La cosa mi ha scosso molto, anche perché mamma e papà sono sepolti uno accanto all’altro».

È chiaro che due domande il signor Rubino se le è poste: «Sarà qualche dispetto nei miei confronti? Mi sembra difficile, visto che a Campobasso sono sempre stato benissimo e non ho nemici. Ma – aggiunge c’è una seconda ipotesi, che potrebbe riguardare qualcosa di più strano, legata ai riti di magia nera».

In effetti il primo rinvenimento riguardante i resti di una gallina potrebbe far pensare a qualcosa del genere, come afferma anche lo stesso Rubino, professore di filosofia, esperto di religione popolare e autore di alcuni testi fra cui un libro – scritto nel 1990 – dal titolo ‘Fatture, malocchi e storie di streghe. Forme, espressioni e sopravvivenze di cultura religiosa nella zona di Campobasso’. Un dettaglio, questo di un volume incentrato su riti arcaici collegati comunque alla magia nera popolare, che potrebbe aver indotto qualcuno a mettere in azione un dispetto, magari una vendetta, un atto dimostrativo inquietante.

Lui non si sbilancia, e d’altra parte individuare una matrice è impossibile con questi elementi: «Non è da escludere una forma di pseudo-satanismo, vista la presenza delle penne di gallina. Difficile battere la strada delle volpi che provocano la rottura di una lapide e lasciano penne a terra, visto che di solito abbandonano anche le carcasse dopo aver ucciso e mangiato la preda».

I dipendenti comunali ipotizzarono anche la neve e il ghiaccio come possibili cause: «Scarterei anche questa ipotesi, perché ricordo che nonostante la neve le avesse seppellite completamente, subito dopo la nevicata le tombe erano integre. E soprattutto quella di mia madre era solidissima». Non è da sottovalutare la possibilità che si tratti di atti vandalici che non abbiano un vero e proprio filo logico, anche se in questo caso pare difficile credere alla casualità di quanto successo. Ad ogni modo Elia Rubino vuole vederci chiaro e «chiederò conto alla ditta che si occupa dalla sorveglianza e della vigilanza, non escludo di affidarmi a un legale, anche perché i danni non sono da poco».

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