Giustizia amministrativa

Meno ricorsi al Tar per i costi elevati. Aperto l’anno giudiziario tra cifre e ‘richiami’ alla politica

Nella Sala della Costituzione della Provincia di Campobasso si è tenuta l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale Amministrativo Regionale. Il presidente Ignazio Silvestri ha sottolineato che "solitamente riusciamo a dare risposta alle istanze dei cittadini in tempi relativamente rapidi, soprattutto per le questioni di particolare impatto sulla collettività e nonostante vari attacchi da parte dei media e di diverse parti politiche che ci dipingono come un ostacolo allo sviluppo economico". La materia più trattata da parte del Tar resta quell’edilizia e dell’urbanistica, che rappresenta insieme al tema dell’ambiente un quinto dei contenziosi. A seguire, pubblico impiego e concessioni/autorizzazioni.

Si fanno meno ricorsi al Tar perché… costano troppo. Questo, con una sintesi un po’ brutale, è quel che pensa Ignazio Silvestri, presidente del Tribunale Amministrativo Regionale del Molise che la mattina di giovedì 9 marzo hainaugurato l’anno giudiziario nella Sala della Costituzione della Provincia di Campobasso.

Il Tribunale Amministrativo è quello a cui si rivolgono i cittadini per chiedere la revoca di provvedimenti degli Enti pubblici quando pensano che gli stessi provvedimenti siano ingiusti. Ebbene, in Molise nel 2016 questi ricorsi sono stati 432, trentanove in meno rispetto al 2015, con un calo superiore all’8 per cento. Il motivo? «Determinante è stato sicuramente l’alto costo del contributo unificato, che rende difficoltosa la tutela dei diritti e degli interessi, soprattutto per le persone meno abbienti» spiega il presidente Silvestri. Una ragione, dunque, prettamente economica alla base dell’abbassamento del numero dei ricorsi.

Altro capitolo interessante è quello dei tempi di pronuncia. Ebbene, Silvestri aggiunge che «solitamente riusciamo a dare risposta alle istanze dei cittadini in tempi relativamente rapidi, soprattutto per le questioni di particolare impatto sulla collettività e nonostante vari attacchi da parte dei media e di diverse parti politiche che ci dipingono come un ostacolo allo sviluppo economico. Nel 2016 sono stati pubblicati 820 provvedimenti, con un sensibile incremento rispetto ai 752 del 2015».

Ma subito dopo viene sottolineato un problema non da poco, che «mi fa esprimere un certo disagio – confessa il presidente del Tar Molise –. Ebbene, lo Stato italiano viene condannato per aver tardato nel decidere su una controversia, la pronuncia di condanna non viene puntualmente eseguita e genera essa stessa un’altra controversia con danno sia per il soggetto avente diritto che per la comunità per via di un ulteriore esborso di soldi pubblici». In aggiunta, «questo Tribunale sollecita le amministrazioni a estinguere tempestivamente il proprio debito, per evitare l’intervento del commissario ad acta».

Come detto, abbastanza delicato è il tema relativo ai tempi del giudizio. Si sottolinea che «la giustizia amministrativa è in una situazione meno drammatica rispetto alla giustizia penale e civile, anche se i tempi restano ancora troppo lunghi. Tutto ciò è dovuto soprattutto alla carenza di organico. Il Molise rappresenta in tal senso un’isola (quasi) felice».

La materia più trattata da parte del Tar resta quell’edilizia e dell’urbanistica, che rappresenta insieme al tema dell’ambiente un quinto dei ricorsi. A seguire, pubblico impiego e concessioni/autorizzazioni. E poi «è ancora vivace il contenzioso riguardante il Servizio sanitario nazionale che è rilevante in questa Regione». In sensibile rialzo anche i ricorsi che hanno ad oggetto questioni di immigrazione. Nel complesso, «il contenzioso è abbastanza articolato e complesso in una Regione che a dispetto di quanti ne teorizzano la “non esistenza” dà in più occasioni prova di vitalità e compattezza sociale e istituzionale».

Il giudice amministrativo «non può esimersi – chiosa Ignazio Silvestri –, quando si presenti l’opportunità, dal dare indicazioni che aiutino la pubblica amministrazione nel corretto svolgimento delle sue attività per favorire una maggiore efficacia e correttezza nell’esercizio dei poteri pubblici. E’ nostra intenzione aprire le porte non solo agli addetti ai lavori ma anche agli altri cittadini per far capire a tutti il meccanismo della giustizia amministrativa».

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