Cronache

Migranti nel villaggio del sisma, lavori in appalto. Sarà centro di accoglienza da 500 posti

All’indomani del terremoto del 31 ottobre 2002 ospitò gli sfollati del paese più colpito dal sisma. Ora il villaggio provvisorio di San Giuliano di Puglia si appresta a diventare un centro di prima accoglienza per circa 500 migranti. L’appalto da circa tre milioni di euro che riguarda la sistemazione e l’adeguamento delle casette di legno alla nuova destinazione d’uso è ormai alle battute finali con gli ultimi dettagli che riguardano la fase di aggiudicazione definitiva alla CSE srl con sede a Vinchiaturo. Dopo la consegna potranno partire i lavori e sarà pubblicato il bando per la gestione dei servizi. Il Comune ha chiesto di dare preferenza a famiglie con bambini e la questione è stata affrontata anche con il nuovo Prefetto di Campobasso, Maria Guia Federico.

A distanza di oltre quattordici anni dal terremoto le casette accusano i segni del tempo: non sono mancati i furti ed episodi di sciacallaggio. Tutte le persone che nel periodo successivo al sisma le hanno abitate sono rientrate nelle abitazioni ricostruite e nel villaggio non c’è più nessuno. Un vero e proprio «paese fantasma» che presto tornerà ad essere vivo. Abitato non più dagli sfollati del centro più colpito dai tragici eventi del 2002 ma da circa cinquecento migranti che arriveranno da paesi poveri, in guerra o martoriati da guerre e conflitti. Sbarcati lungo le coste della Sicilia, della Calabria o di altri luoghi dopo avere affrontato ore, giorni, settimane di viaggio in cerca di un futuro migliore. Questa la nuova destinazione d’uso stabilita dal Ministero dell’Interno per «l’insediamento abitativo provvisorio» di San Giuliano di Puglia.

Sono 130 le casette per circa 270 unità abitative. Il villaggio ospita anche una scuola che sarà destinata a mensa, un campo di calcio in erbetta sintetica, altri impianti, spazi comuni e altri servizi. Il numero massimo previsto per l’accoglienza dei migranti è calcolato in 500 persone dando preferenza alle famiglie con bambini, come richiesto dal Comune. Si valuta la possibilità di ospitare anche una cinquantina di minori non accompagnati. Intanto l’appalto da circa tre milioni di euro che riguarda la sistemazione e l’adeguamento delle casette di legno alla nuova destinazione d’uso è ormai alle battute finali con gli ultimi dettagli che riguardano la fase di aggiudicazione definitiva alla CSE srl con sede a Vinchiaturo. Ora ci sarà tempo per eventuali ricorsi e, se tutto andrà liscio, si passerà alla consegna dei lavori.

Il bando per i servizi di accoglienza e ospitalità (che riguarderà tutte le attività interne al centro ricavato nel villaggio di contrada Piana Quadrata) sarà pubblicato nel corso dei lavori di adeguamento. Il Comune e la Prefettura di Campobasso hanno stipulato un’apposita convenzione secondo le indicazioni pervenute dal Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione. La questione è stata affrontata in via preliminare anche nel corso della prima visita istituzionale in del nuovo prefetto di Campobasso, Maria Guia Federico, che si è confrontata con il sindaco, Luigi Barbieri e l’amministrazione comunale. Seguiranno altri incontri per approfondire le modalità di accoglienza e individuare una strategia di sicurezza e coordinamento che vada a salvaguardare il tessuto sociale dell’intero territorio, quello dell’area del cratere sismico. (FO)

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