Cronache

Porno attrice violentata, la difesa del giovane molisano: “E’ una calunnia, lo dimostreremo”

"Non c’è stata alcuna violenza sessuale, si tratta di un’accusa calunniosa e ho le prove per dimostrarlo": l’avvocato Arturo Messere, difensore del 36enne di Matrice denunciato dall’attrice hard Serena Rinaldi per stupro, è sicuro di poter smontare la versione della donna. I carabinieri stanno indagando su una storia che ha fatto il giro d’Italia, e non tralasciano nessuna pista. Compresa una ritorsione legata a prestazioni sessuali a pagamento.

A Matrice, poco più di mille abitanti, non si parla d’altro. Lo “scandalo” del presunto stupro della sexy attrice Serena Rinaldi avvenuto in un’abitazione di via Vittorio Veneto spacca la comunità e divide l’opinione pubblica. Secondo molti R. M., 36 anni, giovane “in vista” del paese, titolare di un’attività commerciale e benestante, non avrebbe compiuto alcun reato. «Violenza sessuale? Ma per favore… questa storia è ben diversa».

Il commento che si registra in giro replica più o meno l’osservazione di un giovane residente, che immagina un quadro completamente differente da quello riferito dalla donna ai carabinieri, che ora si trovano a indagare su una vicenda delicata ma anche pruriginosa, che per giunta ha già fatto il giro d’Italia via web visto che Serena Rinaldi (il cui vero nome è Angela Erinnio) è stata protagonista di azioni e spogliarelli eclatanti, finendo spesso al centro di gossip di stampo nazionale.

Secondo la versione riferita dalla donna, il giovane residente a Matrice l’avrebbe violentata nella sua abitazione, usando un coltello per minacciarla e costringerla a rapporti sessuali contro la sua volontà. «Sono andata a casa sua perché è un mio fans, come tantissimi altri, e non immaginavo una situazione del genere. Ho avuto paura e ho subito la violenza perché si è rivelato aggressivo e prepotente e ho temuto per la mia vita»: in sostanza è questa la sintesi della denuncia, fatta dopo alcune ore trascorse nel Pronto Soccorso dell’ospedale Cardarelli, dove i medici l’hanno visitata riscontrando rapporti sessuali recenti. Impossibile però, dal referto medico, stabilire se gli stessi siano stati consenzienti o obbligati. Il fatto che non siano stati trovati segni di resistenza non significa nulla, dal momento che la stessa Serena ha ammesso di aver ceduto per paura e di non essersi ribellata al sopruso mentre il manager, avvertito nel frattempo da alcuni sms, l’aspettava di sotto.

Gli investigatori, come non possono escludere la violenza, non escludono nemmeno uno scenario differente, collegato a prestazioni sessuali a pagamento che potrebbero essere finite male. L’indagine è ancora aperta e il 36enne R.M. è stato ascoltato la sera stessa. A suo carico non sono stati emessi provvedimenti restrittivi.

«Non c’è stata alcuna violenza sessuale, si tratta di un’accusa calunniosa e ho le prove per dimostrarlo»: l’avvocato Arturo Messere, difensore del giovane di Matrice, si dice sicuro di poter smontare quanto riferito dalla donna ai carabinieri nella notte tra il 3 e 4 marzo.
Rinaldi – come raccontato anche a Primonumero in questa intervista – ha detto di essere stata sequestrata, stuprata e minacciata di morte con un coltello dal giovane, un suo ammiratore molisano, conosciuto poche ore prima. Sulla versione della 30enne attrice pugliese stanno indagando i carabinieri che hanno già ascoltato il 36enne. «Il mio cliente sta bene – ha detto Messere – si è tranquillizzato soprattutto ora che ha parlato con me».

commenta