Le segnalazioni sono arrivate dalla città ma anche da altri centri del Basso Molise o delle aree più interne, come Colletorto. Al centro del problema la processionaria del pino. Si tratta di un lepidottero fitofago infestante che danneggia soprattutto le piante di pino; inoltre le sue piante possiedono setole capaci di arrecare vistose urticazioni a persone, animali domestici e da allevamento. Proprio a causa degli aspetti fitopatologici e igienico-sanitari negativi la lotta processionaria è obbligatorio, con disposizione del decreto ministeriale 30 ottobre 2007.
La processionaria – come spiegano gli esperti – risulta molto pericolosa in particolare nei confronti di cavalli e cani, i quali, «brucando l’erba o annusando il terreno, possono inavvertitamente ingerire i peli urticanti che ricoprono il corpo dell’insetto. I sintomi che un cane presenta sono spesso gravi. Il primo sintomo è l’improvvisa e intensa salivazione, provocata dal violento processo infiammatorio principalmente a carico della bocca ed in forma meno grave dell’esofago e dello stomaco».
Il Comune di Termoli, a seguito di queste segnalazioni ha comunicato che il settore Ambiente sta «già operando per contenere i problemi fitopatologici e igienico-sanitari connessi alla infestazione da processionaria del pino. A tal fine sono state emanate le ordinanze 147/2016 e 38 del 28 febbraio 2017; sono stati effettuati sopralluoghi con operatori del Servizio fitosanitario e della ditta che cura la manutenzione del verde pubblico». Sono stati rimossi alcuni nidi di processionaria e seguiranno altri interventi.
Nel corso delle attività sono stati effettuati sopralluoghi in tutti i giardini scolastici dai quali non sono emersi alberi infestati dalla processionaria. Inoltre è in programma un intervento di disinfestazione. Per una più efficace lotta alla processionaria il Comune di Termoli ha raccomandato ai cittadini proprietari di aree verdi di segnalare la infestazione dei pini e di mettere in atto tutte le procedure prescritte, utili alla gestione del problema. Analoghi interventi sono stati chiesti anche negli altri centri, in particolare a Colletorto.
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