Cronache

“Don Milani”, altri soldi pubblici per l’adeguamento bis. Ma la scuola avrà vita breve

Il Comune sta valutando un grosso investimento pubblico sulla "Don Milani" nonostante i tecnici dell’Università lo abbiano sconsigliato suggerendo al sindaco Antonio Battista la demolizione dello stabile. "Se i costi si aggireranno tra i 350 e i 400mila euro, procederemo all’adeguamento". Nel 2013 sono stati già spesi 400 mila euro, ora se ne prevedono altrettanti per una scuola utilizzabile solo per pochi anni: l’Amministrazione, infatti, ha intenzione di costruire un nuovo polo scolastico di quartiere.

La scuola di via Leopardi non sarà più demolita, almeno per ora. Probabilmente sarà adeguata sismicamente ancora una volta. Lo fece qualche anno fa (era il 2013) l’ex amministrazione Di Bartolomeo che spese quasi 400mila euro per un intervento sulla parte dell’edificio occupata dalla ‘Collodi’. Non servì a molto: lo scorso novembre l’asilo è stato ‘sfrattato’ e i bambini spediti come dei pacchi postali alla ‘Jovine’ tra le proteste dei genitori.
Nonostante ciò, sta ragionando sull’adeguamento sismico dello stabile di Vazzieri anche l’attuale esecutivo di centrosinistra di Antonio Battista che ha avviato una serie di valutazioni sui costi. «Se l’adeguamento del solo ‘corpo B’ ci costerà tra i 350mila e i 400mila euro – il ragionamento del sindaco Antonio Battista – agiremo in tal senso, stiamo valutando. Invece le risorse necessarie saranno recuperate mediante una variazione al bilancio».
E così nel giro di pochi anni si arriverebbe a spendere 800mila euro per una scuola attualmente ancora inutilizzata, chiusa dallo scorso 3 novembre, costruita in maniera forse discutibile (la scala all’ingresso ha sempre terrorizzato in genitori) e che ospiterà per poco tempo gli alunni della Don Milani. Il Comune, infatti, punta a realizzare un nuovo polo scolastico a Vazzieri, nei terreni tra l’istituto Agrario e la ‘Petrone’ di via Alfieri. Costo dell’operazione: 6 milioni di euro.
Senza dimenticare i 70mila euro stanziati per un intervento di messa in sicurezza della scuola di via Gorizia che probabilmente in futuro verrà utilizzata come ‘plesso cuscinetto’ in caso di emergenza.
«Se sarà conveniente effettuare l’adeguamento sismico, da settembre la scuola di via Leopardi potrà ospitare le 18 classi attualmente divise tra l’istituto ‘Petrone’ di via Alfieri, il liceo artistico Manzù e l’Università del Molise», ha aggiunto il primo cittadino che ha ufficializzato le sue intenzioni durante la commissione Lavori pubblici di oggi, 1 marzo.
C’è un ‘ma’. Nello studio consegnato lo scorso 9 febbraio a Battista, l’Unimol aveva suggerito altro e indicato la demolizione come soluzione ottimale. Invece, si legge nella relazione del gruppo di lavoro coordinato dal professore Carlo Callari, ‘un intervento di adeguamento sismico dovrà essere opportunatamente motivato da un’accurata analisi costi/benefici,anche di tipo comparativo rispetto alla soluzione alternativa rappresentata dalla costruzione di nuovi edifici’. E poi ‘nel caso in cui l’amministrazione scegliesse la soluzione dell’adeguamento si dovranno sviluppare attività di supporto alla progettazione’ come la verifica sismica di tutti gli elementi strutturali e l’esecuzione di indagini geotecniche integrative.

Per questo, la decisione dell’esecutivo di Palazzo San Giorgio ha mandato su tutte le furie il capogruppo di Democrazia Popolare Francesco Pilone, primo firmatario della mozione di sfiducia al sindaco Antonio Battista: «E’ da folli optare per una soluzione antieconomica e non conveniente dal punto di vista anche della sicurezza. La relazione dell’Unimol era chiara: proseguire sulla strada dell’adeguamento è dispendioso».
Scettici anche i consiglieri del Movimento 5 Stelle. Per Cretella, è necessaria «un’attenta analisi di costi-benefici dei lavori di adeguamento, quanto durano e a che livello danno sicurezza», le considerazioni del consigliere del Movimento 5 Stelle Simone Cretella. «Se si spendono 4-500mila euro che ci permettono per 5-6 anni di avere un tampone adeguato in attesa della nuova scuola, probabilmente ci può anche stare. Se invece i costi sono superiori, questo intervento potrebbe non essere utile».

Più informazioni
commenta