Cronache

Depuratore, collaudo bloccato: la ditta non fa entrare i tecnici del Comune. “Facciamo causa”

Decine e decine di famiglie rischiano di restare senza l’allaccio idrico ancora per mesi. Il collaudatore incaricato dal Comune di testare l’impianto del Sinarca non può entrare: la Dondi, alla quale è stato revocato l’incarico per inadempienza, non si è presentata ad aprire malgrado le diffide. E ora la vicenda finisce in Tribunale, mentre si cerca una soluzione alternativa per consentire entro l’estate gli allacci evitando di sovraccaricare il depuratore del porto, che è già al collasso.

Il nuovo modulo del depuratore al Sinarca rischia di non essere pronto nemmeno per la prossima estate. Ai ritardi enormi accumulati negli anni si sta aggiungendo una beffa da non credere: la ditta Dondi non ha ancora permesso al Comune il collaudo dell’opera, andando allo scontro con la pubblica amministrazione che annuncia adesso una causa legale. Si rischia quindi di andare per le lunghe, ancora una volta. I più penalizzati restano quei termolesi che vorrebbero trasferirsi e non possono farlo perché nessuno può fare loro l’allaccio dell’acqua e delle fogne.

Roba impensabile per un paese che dovrebbe essere sviluppato. E invece è quanto succede a Termoli da oltre un anno. Da quando la saturazione del depuratore del porto è arrivata a un punto tale che il nuovo modulo realizzato con ritardi mostruosi al Sinarca è divenuto necessario. Ma quell’opera è incompleta. O meglio, dovrebbe essere finita ma manca ancora il collaudo.

Non c’è ancora tutta la parte relativa alle prove idrauliche ed elettriche, che poi sarebbe quella principale per testare il buon funzionamento dell’impianto. Dopo i ritardi degli anni scorsi, il cronoprogramma stilato dal Comune a fine 2016 prevedeva l’entrata in funzione del depuratore entro febbraio, al massimo marzo 2017. Ma è improbabile – per non dire impossibile – che si possa arrivare al mese prossimo con un impianto pronto all’uso.

Il problema è che i collaudatori e i tecnici della ditta alla quale sono stati affidati i lavori non possono entrare. La Dondi, la società che ha ottenuto ormai molti anni fa l’appalto per realizzare l’opera da oltre 4 milioni di euro, malgrado i solleciti prima e poi le diffide, non si è presentata attraverso i suoi ingegneri o tecnici per consentire l’ingresso materiale nelle vasche e negli impianti. Insomma: nessuno è andato ad aprire. Un atteggiamento incomprensibile che si aggiunge ad anni di lavori rinviati, lasciati a metà, contenziosi col Comune.

Il sindaco di Termoli Angelo Sbrocca alza le mani: «Hanno ricevuto moltissimi avvisi, e ora non resta che adire le vie giudiziarie, con la speranza – una volta che i giudici ci consentiranno di accedere all’impianto del Sinarca – che non si trovino cose mal fatte, perché a quel punto i tempi potrebbero protrarsi ulteriormente». Sarebbe un’ulteriore beffa perché vorrebbe dire dover rimettere mano a un’opera che doveva già essere funzionante da un pezzo.

Dopo aver cambiato il direttore dei lavori e dopo aver mandato a casa la ditta che non avrebbe rispettato i tempi, il Comune di Termoli si trova con una nuova rogna: quella di garantire entro il più breve tempo possibile i test di natura idraulica ed elettrica di un impianto che decine e decine di famiglie aspettano con ansia perché senza quello è impossibile prendere il possesso di case nuove oppure di appartamenti presi in affitto che dipendono appunto dalla struttura del Sinarca, in quanto il depuratore del porto non riesce più a gestire il carico cittadino. E’ il caso, tanto per fare un esempio, di chi ha diritto all’alloggio popolare e aspetta da oltre un anno che venga aperto il nuovo palazzo blu di colle Macchiuzzo. Un edificio che è pronto per tutto, ma che non ha l’allaccio fognario. Quindi non è abitabile.

Tuttavia l’Amministrazione starebbe valutando anche una soluzione alternativa sulla, quale però il primo cittadino non si sbilancia. «Stiamo valutando la piena fattibilità di una soluzione alternativa, con la quale si potrebbe riuscire a bypassare per un periodo di tempo limitato l’ostacolo oggi rappresentato dallo stop obbligatorio dell’impianto di depurazione del Sinarca».

Più informazioni
commenta