Cronache

Zuccherificio, chiuso anche il parcheggio auto. Pendolari senza più la fermata autobus

"Da mercoledì 1 Marzo ogni area dello Zucccherificio SpA verrà chiusa e ogni accesso negato". Questo è, in sintesi, quanto si legge sui cartelli affissi nella zona del parcheggio auto dello stabilimento saccarifero molisano. Una decisione che, dopo la chiusura dell’accesso stradale dal lato Portocannone, creerà ulteriori problemi e disagi ai tanti pendolari che per motivi di lavoro e studio ogni mattina si recano a Campobasso. «Dove parcheggeremo ora? Ci trovino una soluzione e non ci facciano lasciare le macchine in mezzo alla strada».

Purtroppo quello che sembrava solo un brutto presagio si è avverato: da mercoledì 1° marzo l’area adibita a parcheggio auto dello Zuccherificio sarà off limits per tutti i pendolari che ogni mattina ne usufruiscono. Primonumero.it aveva anticipato le intenzioni del curatore fallimentare dello stabilimento, la dottoressa Mirella Mileti, lo scorso 7 Febbraio.

Anticipazioni che, sciaguratamente, sono diventate un’amara realtà: i cartelli di avviso, affissi in questi ultimi giorni nella zona parcheggio, danno l’ufficialità alla chiusura definitiva d’accesso della zona parcheggio ma soprattutto, di fatto, si va sopprimere la fermata dell’autobus di linea extraurbano.

Ora i pendolari diretti a Campobasso hanno due possibilità: o lasciano la proprio auto nel piazzale davanti la stazione ferroviaria, con il rischio di trovare una bella multa, oppure devono recarsi a prendere il pullman a Guglionesi. «Dove parcheggeremo ora? Ci trovino una soluzione e non ci facciano lasciare le macchine in mezzo alla strada».

Sono solo alcune delle domande che gli stessi, lavoratori e studenti, pongono. Il tempo stringe e di soluzioni nel breve periodo non ve ne sono. Con la soppressione della fermata dello Zuccherificio, una delle poche veramente sicure e a norma di legge lungo tutta la tratta stradale Termoli – Campobasso, si andrebbero a perdere anche le decine e decine di migliaia di euro utilizzati per la costruzione della passerella pedonale, prima, e in queste ultime settimane, le migliaia di euro impiegate per i lavori di rifacimento e di miglioramento dell’area di sosta dell’autobus.

«Possibile che alla Regione non interessi nulla di questa situazione? Perchè l’assessore regionale ai trasporti – Pierpaolo Nagni – non interviene e non tutela gli investimenti pubblici che sono stati fatti?». La chiusura del parcheggio arriva a distanza di una quarantina di giorni dalla chiusura dell’entrata presso lo stabilimento dal lato proveniente da Portocannone. Si tratta dell’accesso usato dai camionisti, durante la campagna stagionale saccarifera, sul piazzale retrostante lo stabilimento, dove attendevano il loro turno per scaricare le barbabietole. Una strada utilizzata sia dagli operai della fabbrica che dai tanti pendolari che, per motivi di studio o di lavoro si recano nel capoluogo di Regione.

Un accesso, non va dimenticato, che veniva utilizzato anche dalla linee del trasporto extraurbano. Resta invece attivo l’ingresso principale dell’azienda dalla Statale 87, all’altezza del casello ferroviario. Un divieto d’accesso che costringe i pendolari a dover fare un tratto di strada più lungo e pericoloso per poter tornare a casa. Percorso che, dal prossimo mercoledì, non verrà più effettuato perchè anche l’area parcheggio verrà chiusa e costringerà i pendolari a trovare nuove soluzioni e un nuova fermata.

Chiusure, accesso stradale e ora parcheggio auto, sono conseguenze della chiusura dello stabilimento, perchè le intenzioni del curatore fallimentare sono quelle di tutelate e salvaguardare le intere proprietà dello stabilimento da ogni pericolo. «Da quando hanno chiuso l’accesso allo fabbrica, ogni giorno eravamo costretti a fare diversi chilometri in più per tornare a casa con il rischio di commettere qualche infrazione e di subire un incidente per via della stanchezza e della cattiva condizione stradale. Ora, per venirci incontro, ci hanno tolto proprio la fermata. E’ un’indecenza totale», questo l’amaro sfogo dei lavoratori.

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