Questione sicurezza

Agente aggredito da detenuto. Il sindacato: “Scarso personale”. Dal carcere: “Un diverbio”

La denuncia di Aldo Di Giacomo: «L’episodio di violenza è accaduto nel carcere di Campobasso in una sezione detentiva in cui ci sono persone con problemi di droga, di alcol e psichiatrici. Servirebbe un servizio medico 24 ore su 24. Ci sono problemi di gestione dei detenuti». Il comandante della Polizia penitenziaria del capoluogo, Ettore Tomassi: “C’è stato un forte diverbio, il detenuto ha tentato di tirare un calcio all’agente ma è stato fermato subito. Sarebbe bene operare una spalmatura all’interno del carcere di detenuti extracomunitari e tossicodipendenti, che richiederebbero comunque personale specializzato”.

Nei giorni scorsi un detenuto del carcere di Campobasso ha aggredito, sembra verbalmente, un agente. A denunciarlo è il segretario del sindacato autonomo di Polizia penitenziaria, Aldo Di Giacomo: «Gli unici episodi di violenza sono avvenuti a Campobasso. Un detenuto ha aggredito un agente – dichiara –. Questo è dovuto al fatto che è stata istituita una sezione detentiva in cui va chi ha problemi di tossicodipendenza, di alcoldipendenza e problemi psichiatrici ma non si è pensato al fatto che per far sì che ci sia una struttura del genere serve il servizio medico 24 ore su 24». Inoltre, il servizio psichiatrico funziona due ore a settimana, e «sono ancora poche – aggiunge Di Giacomo –. Questi detenuti particolari non li puoi certamente tenere legati, serve il medico, lo psichiatra, personale specializzato. Questo innesca problemi di gestione dei detenuti che è assolutamente complessa».

Sulla vicenda è intervenuto il comandante della Polizia penitenziaria del capoluogo, Ettore Tomassi: «Si è trattato di un battibecco come quelli che capitano sovente in posti come il carcere. Il detenuto ha dato in escandescenza, c’è stata un’aggressione verbale, ha tentato di tirare un calcio all’agente ma è stato fermato subito. C’è da dire che sarebbe necessaria una spalmatura di detenuti come extracomunitari che non beneficiano di niente, di tossicodipendenti, altrimenti si possono determinare queste situazioni. Come del resto servirebbe personale specializzato».
Il sindacalista va oltre e mette in luce dei numeri abbastanza eloquenti sulla situazione delle tre carceri molisane: «Ad oggi ci sono in totale 363 detenuti, quando 264 sarebbe il numero massimo previsto. A Larino ce ne sono 195, 168 a Campobasso, a Isernia 52. Il problema maggiore ce l’ha Campobasso proprio per l’istituzione della sezione detentiva di cui si parlava in precedenza. Larino è il terzo carcere per sovraffollamento d’Italia, questo la dice lunga sulla carenza organica di personale. La situazione è difficile, l’ho segnalato più volte».
E poi c’è il capitolo che riguarda la casa circondariale di Isernia: «E’ prossimo a chiudere – annuncia Di Giacomo –, la politica del Governo è quella adottata per il Prap (Provveditorato regionale amministrazione penitenziaria) che è stato chiuso da pochi giorni. Era già accorpato con l’Abruzzo, adesso l’hanno accorpato al Lazio. C’è una razionalizzazione per quel che riguarda i piccoli uffici sul territorio, Isernia è la realtà più piccola in assoluto del Centrosud, appare evidente che nei prossimi mesi la chiusura sarà presa in modo serio dal Governo, che ha chiuso diverse piccole realtà nelle ultime settimane».

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