E’ avvolta nel mistero la morte di Antonio Nappi, camionista napoletano di 46 anni il cui corpo senza vita è stato ritrovato nella tarda mattinata di lunedì 20 febbraio sotto il viadotto Gamberale, sulla Trignina. La tragedia si è consumata poco prima delle 12 quando i carabinieri di Isernia hanno chiamato i vigili del fuoco che con una gru hanno tirato fuori il cadavere dell’autotrasportatore campano per il quale non c’è stato nulla da fare: Nappi ha fatto un volo di svariati metri, ma come sia arrivato lì sotto è ancora da capire.
E’ stato il suo tir ad attirare l’attenzione degli automobilisti che percorrevano la fondovalle del Trigno, al chilometro 17 della statale 650, all’altezza di Chiuci in direzione Isernia-Vasto. Quel mezzo pesante abbandonato non poteva passare inosservato sebbene, in un primo istante, i guidatori hanno creduto a un guasto o a un incidente. Il camion infatti era appoggiato al guardrail del viadotto e presentava segni di un urto violento.
L’ipotesi più probabile è che Nappi abbia cercato di farla finita tentando di sfondare la recinzione poi, non riscendo nell’intento, avrebbe preferito scavalcarla lanciandosi di sotto.
In queste ore i militari della compagnia isernina stanno ascoltando i testimoni per ricostruire la dinamica della tragedia senza escludere anche altre ipotesi. Nella cabina del mezzo sono stati ritrovate anche diverse scatole di medicinali, tra cui antidepressivi. Pare che Nappi stesse attraversando un momento difficile e avrebbe scelto di farla finita in preda a una crisi.
Il suo corpo si trova attualmente all’obitorio dell’ospedale Veneziale di Isernia a disposizione dell’autorità giudiziaria che potrebbe disporre l’autopsia prima di restituirlo ai suoi familiari.
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