Cronache

Bollette dell’acqua a forfait, il Comune: “Fate l’autolettura”. Ma per i rimborsi ci vorrà tempo

Per il 2016 il Municipio non ha mandato i suoi tecnici a leggere i contatori dell’acqua calcolando i canoni "sulla base dei consumi storici della singola utenza o in base alla tipologia della stessa". Una scelta che ha creato scostamenti anche rilevanti tra quanto c’è scritto sulla bolletta e ciò che è stato effettivamente consumato. "Documentate la discordanza tra consumi reali e quelli addebitati fornendo una foto, la più leggibile possibile, della lettura attuale del contatore" hanno scrotto sul sito web di Palazzo San Goiorgio. Per l’assessore al Patrimonio, Sabusco, l’eventuale rimborso potrà essere concesso solo quando la nuova società incaricata di riscuotere le entrate locali avrà fatto le letture".

Stanno arrivando in questi giorni le bollette dell’acqua riferite ai consumi idrici del 2016. Nelle case di 32mila campobassani gli avvisi di pagamento inviati dal Comune presentano scostamenti – sia in eccesso che per difetto – tra il consumo effettivo e ciò che il Municipio chiede. Una situazione che si sta verificando perché quest’anno il calcolo dei canoni “è stato eccezionalmente effettuato sulla base dei consumi storici della singola utenza, o in base alla tipologia della stessa, in assenza di pregresse rilevazioni” come leggiamo dal sito di Palazzo San Giorgio.
La ragione? Semplice, il Comune non ha mandato nessuno a leggere i contatori. E adesso è costretto a chiedere ai campobassani di fare i letturisti affinché, una volta accertata l’eventuale discordanza con quanto riportato in bolletta, possono chiedere la rettifica all’ufficio acquedotto di piazza Cuoco.

Il problema era stato evidenziato settimane fa dal consigliere comunale Michele Ambrosio. L’esponente dell’Udc avrebbe voluto sapere perché nel capoluogo di regione non vengono ancora installati contatori di nuova generazione abilitati alla telelettura come accade per energia e gas.
Del resto anche mandare i tecnici a fare la lettura casa per casa rappresenta un costo non indifferente per le casse del Municipio «che spendeva ogni anno circa 30 mila euro affidando il servizio a una società esterna» questo sostiene l’assessore al Patrimonio e Bilancio Massimo Sabusco.
«L’ammodernamento con le attuali tecnologie – diceva convintamente Ambrosio – consentirebbe un’ammortizzazione dei costi, oltre a garantire un servizio puntuale ai cittadini e diversi benefici nella gestione in tempo reale dei dati, dalla ottimizzazione delle risorse umane al contrasto alla dispersione idrica».

Ipotesi che non sembra aver ancora preso in considerazione l’assessore Sabusco. «Siamo a questo punto perché l’anno scorso il Consiglio comunale ha affidato il servizio di riscossione dei suoi tributi a Equitalia. L’agenzia, come è noto, si trova da molti mesi in una fase di riorganizzazione e così l’aula consiliare ha deciso di far sbrogliare la matassa alla giunta».
La quale, effettivamente, ha individuato un altro gestore per incassare le sue entrate locali aderendo a una convenzione con una srl che si chiama Ica (la sua sede a Campobasso è in via Scardocchia) che riscuote i tributi anche per conto della Regione e della Provincia.

«Spendendo meno di 30 mila euro (circa 26 mila) la Ica si occuperà non solo delle letture dei contatori ma anche di riscuotere coattivamente altri tributi quali Tares, Ici eccetera».
Peccato che il servizio a risparmio non sia ancora partito. «E’ vero – dice ancora Sabusco – ma perché la convenzione è stata stipulata solo da qualche settimana mentre le letture dei contatori andavano fatte l’anno scorso. Nel momento in cui saranno effettuate dalla Ica – ha rassicurato l’assessore – si incroceranno i dati inviati dai campobassani che hanno chiesto la rettifica e solo allora si deciderà se avranno diritto a un rimborso o se si andrà a conguaglio».

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