Via alla strada tra la stazione e piazza bega

Le Ferrovie cedono al Comune via Dante e i locali da abbattere: svolta storica per fare “l’anello”

Dopo anni di proposte mai realizzate, Comune e Rete Ferroviaria italiana hanno trovato l’accordo: i locali del Dopolavoro ferroviario e l’attuale sede dello Juventus Club Doc verranno abbattuti per far posto a una nuova bretella di collegamento fra via Dante e piazza Garibaldi. Questo darebbe lo sbocco all’anello di viabilità, collegato alla realizzazione del tunnel fra porto e lungomare nord.

Il Comune di Termoli è riuscito finalmente ad acquisire gli edifici di via Dante che verranno abbattuti per far posto a una nuova strada di collegamento fra piazza Bega e la stazione di piazza Garibaldi. Si tratta di un risultato atteso da tempo per un progetto vecchio di quasi 90 anni, e che in un futuro prossimo potrebbe avere una importanza strategica. Il Comune pensa infatti di farne un punto di congiunzione determinante nella realizzazione dell’anello di viabilità legato al tunnel fra porto e lungomare e alle modifiche al traffico che ne seguiranno.

L’accordo è stato siglato ieri, 13 febbraio. Si tratta di un protocollo tra il Comune di Termoli e Rete Ferroviaria Italiana per la cessione di via Dante e degli edifici che sorgono sulla stessa area. Presenti al momento della sottoscrizione del protocollo l’ingegnere Francesco Cataldo, il geometra Giuseppe Scannicchio, l’ingegnere Vincenzo Lamberti e la dottoressa Teresa Boscarino per Rfi e Fs (Ferrovie dello Stato), il sindaco Angelo Sbrocca, la dirigente Brigida Barone e l’ingegnere Matteo Caruso per il Comune di Termoli, che insieme col sindaco ha seguito personalmente la trattativa, durata per lunghi mesi con continui spostamenti tra Termoli e Bari.

Il Comune di Termoli aveva chiesto di poter acquisire la porzione di terreno di proprietà della Rete Ferroviaria Italiana e, successivamente, di Ferrovie dello Stato Italiane così da inserirlo nel progetto di fattibilità legato alla realizzazione della viabilità di collegamento tra piazza Garibaldi e via Dante che consentirà di ricongiungere la parte sud della città con la stazione ferroviaria, oltre che di riqualificare l’intera area. Da decenni si tenta di ottenere quel risultato, considerato una svolta epocale per la viabilità di Termoli. «Ora finalmente lo portiamo a casa» commentano con soddisfazione dal Municipio.
Ancora pochi i dettagli su come dovrebbe essere la nuova viabilità. In passato però si era parlato di un doppio senso di circolazione e di una rotatoria all’altezza della Madonnina. I particolari dovrebbero essere noti dopo l’approvazione del progetto definitivo.

Una riqualificazione quanto mai necessaria, vista anche la pessima condizione di quegli edifici. Eccetto la sede dello Juventus Club doc che aveva scelto proprio il locale di fianco alla sede della Polfer come punto di ritrovo da qualche anno a questa parte, gli altri fabbricati sono ridotti malissimo. Porte divelte, interni nel degrado fra sporcizia, segni di piccoli roghi, quasi a mostrare che qualcuno li possa aver usati come riparo notturno. Fra qualche mese quindi verranno tutti abbattuti.

La loro demolizione quindi sarà propedeutica a una nuova viabilità cittadina. I tempi sono ancora incerti, ma quel che si sa è che l’idea di una strada di collegamento fra piazza Bega e la stazione risale all’epoca fascista. Già nel 1929 il podestà Cieri aveva infatti provato a chiudere un accordo con le Ferrovie. Non se ne fece nulla e l’idea finì in soffitta, fino a che l’Amministrazione Sbrocca ha tentato con successo di ottenere quello stesso risultato.

Negli accordi stipulati con Rf è prevista la demolizione di tutti i manufatti esistenti nell’area ceduta e lo spostamento del Dopolavoro ferroviario in altra sede. «L’accordo con Rfi – ha dichiarato il sindaco Angelo Sbrocca – rappresenta un ulteriore risultato raggiunto da questa Amministrazione nella direzione della riqualificazione della nostra città e del miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini e dei turisti. Un ringraziamento va alle persone dell’Amministrazione che hanno seguito il lungo iter che ha portato a questo risultato come l’ingegnere Matteo Caruso, l’ingegnere Lamberti, il geometra Scannicchio, l’ingegner Cataldo e a tutti i referenti di Rfi e Fs che hanno saputo ascoltare e condividere il nostro progetto».

«Cedere alle comunità locali porzioni di territorio non più funzionali alle attività ferroviarie – ha dichiarato Vincenzo Lamberti, Direttore Territoriale Produzione di Rfi – significa dare nuove opportunità di sviluppo infrastrutturale alle Amministrazioni coinvolte, in un’ottica di continua sinergia in grado di arrecare indubbi e duraturi vantaggi. Nel caso specifico, la realizzazione della nuova viabilità faciliterà la connessione di una parte della città con la stazione ferroviaria, a tutto vantaggio della mobilità integrata dell’intera area».

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