La questione, più in generale, riguarda l’isolamento crescente delle aree più interne. Da un lato ci sono le condizioni della viabilità inghiottita da frane, dissesti e pericoli; dall’altro ci sono i collegamenti che, nel tempo, sono diminuiti. Meno treni e meno pullman. Basta riportare la mente all’indietro nel tempo per capire come stanno oggi le cose rispetto a diversi anni fa. Anzi ora manco i treni perché le corse su linea ferrata vengono sostituite da autobus sostitutivi. Questo si riflette sui servizi, come le scuole, l’ospedale o i servizi sanitari territoriali che dovrebbero essere collegati da un numero maggiore di linee. E la giustifica che i fondi sono pochi o insufficienti non sempre può valere.
La riflessione è arrivata da un papà di Casacalenda, a nome di un gruppo di genitori. I suoi figli, come altri, frequentano le scuole superiori di Larino. I due centri distano pochi chilometri, nemmeno un quarto d’ora in macchina, circa venti minuti in pullman. La mattina resta, in sostanza, scoperta tanto che ci sono pullman intorno alle sette e mezza e poi solo all’ora di pranzo. E lo stesso vale per il ritorno. Se bisogna raggiungere la cittadina frentana in mattinata non ci sono più corse. Tribunale, ospedale e altri servizi devono essere raggiunti in auto o con un passaggio. Solo un esempio per spiegare come stanno le cose.
Un esempio. Il rischio, come sta già avvenendo, è che alcune corse partono nel giro di pochi minuti tra l’una o l’altra. C’era invece un treno (ora pullman sostitutivo) che ripartiva alle 12.50 da Larino e tornava a Casacalenda all’una e un quarto. Ora bisogna aspettare alle due del pomeriggio. Il disagio è notevole rispetto alla comodità dei collegamenti mentre occorre adeguarsi agli orari che, a questo punto, potrebbero essere anche cambiati o adeguati alle reali necessità di un paese o di un territorio evitando, in sostanza, di creare delle corse doppione anche se di compagnie diverse.
«E’ stata fatta presente la cosa – osserva il papà – al sindaco di Casacalenda in assemblea lo scorso 12 dicembre da parte dei genitori e i ragazzi (che hanno fatto assenza a scuola quel giorno in segno di protesta) ed è stato chiesto di reinserire la corsa delle 12.50. Il sindaco ha preso l’impegno di contattare l’assessorato regionale competente. Il fatto è stato fatto presente al sindaco di Larino e alla Preside del Liceo di Larino proprio dal sindaco di Casacalenda tramite una telefonata. La motivazione della cancellazione della corsa sono i costi».
«Noi che viviamo in zone interne saremo sempre più isolati. Addirittura prima dell’inizio dell’anno scolastico c’era la sicurezza che il viaggio sarebbe stato effettuato in treno come gli anni precedenti, e non in pullman. Questi disagi agli studenti e famiglie potrebbero anche avere un riflesso sulle iscrizioni nelle scuole sia a Casacalenda che a Larino. In alternativa al reinserimento della corsa si potrebbe chiedere che o Trenitalia o alla società di autolinee coinvolta facessero una corsa non in contemporanea, ma una alle 13 e l’altra alle 14. Questi pullman sono utilizzati anche da persone che raggiungono la mattina l’ospedale di Larino per visite, analisi eccetera e poi devono rientrare. Anche per Santa Croce di Magliano, dove c’è un poliambulatorio, si dovrebbero attivare delle corse».
In sostanza, è un discorso di area e di rete, una sorta di collaborazione tra i paesi, le autolinee e, soprattutto, la Regione che, quando programma un piano di trasporti dovrebbe raccogliere le reali esigenze delle comunità, i servizi da raggiungere e le richieste che arrivano di volta in volta, in modo tale di costruire una mappa delle linee efficace. Non si può motivare tutto con il «non ci sono soldi»: se le risorse sono poche possono essere riorganizzate in modo tale da migliorare i servizi evitando delle corse doppione o altre soluzioni che funzionano male. Il sindaco di Casacalenda, Michele Giambarba, ha chiesto delle possibili alternative. (FO)
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