Cronache

Meningite C, 200 vaccinazioni a settimana. Giovani in fila, ma l’attesa supera i 35 giorni

Nell’ambulatorio del vecchio ospedale, in via del Molinello a Termoli, sono decine ogni giorno le persone che si sottopongono al vaccino contro la meningite di tipo C. Sono soprattutto i giovani e i giovanissimi a chiederlo. Ma i tempi di attesa oscillano tra le 4 e le 6 settimane. "E’ un problema se devi partire e devi andare in un posto dove il certificato di avvenuta vaccinazione è obbligatorio" dicono alcuni ragazzi. Ma dalla Asrem spiegano: "Troppe richieste in poco tempo, questo è il massimo che riusciamo a fare. Si va incontro alle esigenze dei pazienti".

Era stata la stessa Asrem, non molto tempo fa, a consigliare il vaccino per la meningite di tipo C. E la popolazione bassomolisana ha risposto in massa. Oggi, a distanza di poco più di un mese dall’appello, nell’ambulatorio del vecchio ospedale di via del Molinello, a Termoli, si effettuano almeno 200 vaccinazioni a settimana.
E sono soprattutto i giovani e i giovanissimi a chiederlo. Una richiesta numerosa e improvvisa, in un certo senso, che registra come logica conseguenza lunghi tempi di attesa.

«Devo partire il 20 febbraio per uno stage nella regione Toscana – racconta una universitaria di Termoli che ha appena concluso il ciclo di studi – e poiché devo andare in un luogo a rischio sono obbligata a sottopormi al vaccino». La Toscana è infatti una delle regioni italiane che prima di accogliere studenti e lavoratori vuole vedere il certificato medico di avvenuta vaccinazione, quello che attesta l’inesistenza di pericolo di contagio.

«Sono riuscita a vaccinarmi oggi martedì 7 gennaio perché hanno trovato un buco per me, comprendendo la necessità di non poter aspettare i tempi del calendario» continua la studentessa. Tempi che oscillano tra le 4 e le 6 settimane. «Teoricamente mi sarei dovuta vaccinare il 20 marzo: quello è il giorno nel quale mi hanno inserito. Ma naturalmente era troppo tardi per me, visto che sono in procinto di fare le valigie perché ho vinto la possibilità di partecipare a uno stage che inizia il 20 febbraio».

Come lei decine di giovani, soprattutto universitari, che anche secondo i medici italiani, insieme con gli adolescenti, sono i soggetti più a rischio. Per loro è consigliabile il vaccino tetravalente, quello antimeningococco che protegge dai ceppi A, C, W, Y, vivamente consigliato anche per chi soffre di particolari patologie come diabete, malattie epatiche e immunodeficienze.
E consigliato anche, a prescindere dall’età, per chi vive in mezzo alla gente in città popolose, prende mezzi pubblici, va in discoteca e in generale frequenta luoghi chiusi. E per viaggia molto, specie nei Paesi a rischio, come la cosiddetta “cintura della meningite” nel Nord Africa.

Tra le aree “rosse” c’è però anche la Toscana, dove esiste un focolaio importante della meningite di tipo C. Tantissimi universitari hanno deciso – e stanno decidendo in questi giorni – di sottoporsi al vaccino, al costo di 55 euro da pagare attraverso bollettino postale con l’impegnativa del medico di famiglia. La lamentela comune è però legata ai tempi di attesa. «Passa troppo tempo tra la richiesta e la vaccinazione» protesta un giovane termolese che ha prenotato una crociera a marzo con il low cost e ha fretta di vaccinarsi. «Si viene inseriti in un calendario ma bisogna aspettare tra le 4 e le 6 settimane: troppe, specialmente se devi partire».

La Asrem sta cercando di valutare le urgenze caso per caso e andare incontro alle singole necessità, anche se non è facile soddisfare tutti. «Ormai siamo nell’ordine di 40 vaccinazioni al giorno a Termoli – dicono dalla struttura sanitaria – Ed è già il massimo che si riesce a fare. Impossibile vaccinare centinaia di persone ogni giorno, ma si cerca di ridurre il disagio e accontentare i pazienti il più possibile».

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