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Wifi ovunque e cinque tacche sul telefonino. Il Molise che “esiste” per Maccio Capatonda

Fuggire da uno sperduto paesino dell’Abruzzo dove sono rimaste solo 16 anime per trasferirsi a Campobasso. Una città dove c’è il wifi ovunque e prendono cinque tacche sul telefonino. Almeno nel nuovo film di Maccio Capatonda, in uscita nelle sale dal prossimo 2 marzo. Ma per frenare questo ’esodo’ il sindaco di Acitrullo si inventerà un omicidio e le televisioni di tutta Italia accenderanno i riflettori su questo piccolissimo centro e il primo cittadino «si farà pubblicità». Un Molise che esiste, insomma: il vicesindaco di Acitrullo sarà Herbert Ballerina, pseudonimo di Luigi Luciano, nato (davvero) a Campobasso.

Un Molise che non ti aspetti o, meglio, un Molise che «esiste» e molto «evoluto» rispetto alle cronache più o meno vere di cui la rete è ormai piena. Quello che viene fuori dal nuovo film di Maccio Capatonda in uscita nelle sale dal prossimo 2 marzo e intitolato ‘Omicidio all’italiana’. Nel trailer ufficiale (distribuzione Medusa) il sindaco di uno sperduto comune abruzzese, Acitrullo, annuncia enormi investimenti come «un semaforo» e la popolazione, ormai senza prospettive, annuncia una decisione importante: «Abbiamo deciso, ce ne andiamo a Campobasso».

Una città dove c’è il wifi dappertutto e ci sono cinque tacche sul telefonino. Un «sogno ad occhi aperti» per un paese di 16 abitanti dove «non ci sono le femmine» ma le capre. Nessuna speranza, insomma, fino a quando la vita di questa piccola comunità viene stravolta da un evento che accenderà i riflettori di tutti i media: un omicidio. Ma si tratta di un assassinio inventato che vede proprio il primo cittadino giocare la carta della visibilità per «promuovere» il proprio paese. Tutto studiato nei minimi dettagli (o quasi) tra battute e gag esilaranti che vedranno protagonisti (involontari) proprio gli abitanti del paese abruzzese.

Tanto che ad Acitrullo arriverà una troupe del programma ‘Chi l’ha acciso’ condotta da Sabrina Ferilli e un’onda mediatica travolgerà questo paese. Ironia, scherzi, cinismo, satira sociale e tante altre trovate in una pellicola che vede come protagonisti il sindaco (Maccio Capatonda) e il suo vice (Herbert Ballerina) pseudonimo di Luigi Luciano, nato proprio a Campobasso e legato alla sua terra di origine. Lui e Marcello Macchia (il vero Maccio Capatonda) sono stati protagonisti di numerosi trailer umoristici sulle reti nazionali, dello Zoo di 105 della serie televisiva Mario e di altre produzioni molto apprezzate.

Un anno fa è uscito nelle sale il primo film di Maccio Capatonda, intitolato Italiano Medio. Ora un’altra proposta che descrive alcuni aspetti del Paese. Chissà se alla fine della storia (quasi vera, come si annuncia nella presentazione) gli abitanti, stravolti dall’onda mediatica, decideranno di trasferirsi nel capoluogo del Molise, una sorta di «silicon valley» almeno dal passaparola che intercorre tra i cittadini. Una regione che, a quanto pare, fa bella figura – almeno nelle premesse – tra wifi in ogni angolo di Campobasso, magari anche nelle contrade, e quelle tacche del telefonino che prendono ovunque. «Il film più bello di sempre». Parola di «mia madre» conclude il trailer che già impazza in rete. (FO)

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