Cronache

Alcol e violenza, fermato 21enne che ha accoltellato un giovane. “Poteva fuggire in Canada”

Ha ferito con una lama un trentenne di Termoli, perforandogli un polmone. Identificato dalla Polizia poco dopo l’episodio di sabato notte in Piazzetta, in carcere per tentato omicidio: ha 21 anni, vive a Termoli ed è considerato "pericoloso". Secondo fonti investigative, sarebbe stato in procinto di tornare in Canada, Paese del quale ha la cittadinanza. Oggi, venerdì, la convalida del fermo. Migliora invece la vittima, trasferita da Rianimazione a Chirurgia dopo un delicato intervento al polmone. I medici gli hanno salvato la vita.

Ha sfoderato un coltello e lo ha piantato sotto la spalla di un giovane di trenta anni, nel clou di un diverbio violento. Parole, insulti, spintoni. E poi l’arma. Con conseguenze che solo il tempestivo intervento dei medici del San Timoteo ha potuto evitare. La vittima dell’aggressione infatti ha rischiato di morire: la lama ha toccato un polmone, e quando il giorno successivo il trentenne si è deciso ad andare in Pronto Soccorso inventandosi le storie più assurde per non ammettere l’accaduto, le sue condizioni era gravissime. Operato d’urgenza, è rimasto qualche giorno in Rianimazione. Ora si trova in Chirurgia, con la prognosi ancora riservata.

L’aggressore invece è in carcere. F.G. è stato identificato dagli agenti di Polizia di Termoli lo scorso lunedì, dopo una indagine serrata e la raccolta di tutti gli elementi utili a rintracciarlo, comprese alcune testimonianze. Ha 21 anni e la doppia cittadinanza, quella italiana e quella canadese. Dal Canada era rientrato da poco tempo, e in Canada, secondo fonti investigative, sarebbe stato in procinto di tornare per sfuggire alla cattura. La Polizia, ipotizzando anche il pericolo di fuga, ha fatto prima e lo ha fermato dopo alcune perquisizioni domiciliari ritenute preziose e l’ascolto di persone presenti quella sera, sabato scorso, in piazza Insorti d’Ungheria, o piazza Marconi come la chiamano tutti a Termoli.

Un luogo che non è nuovo a episodi di violenza, favoriti – come in quest’ultimo caso – da un eccesso di alcol. La lite fra i due, innescata da motivazioni futili come quasi sempre, è degenerata quando il più giovane ha tirato fuori la lama e ha bucato il torace dell’altro sotto la clavicola. La punta ha toccato il polmone, causando un progressivo sversamento di sangue che il giorno successivo, domenica, ha spinto il trentenne, residente in zona Sa Pietro, a recarsi in ospedale per essere medicato.

«Mi ha graffiato la fidanzata» ha raccontato ai medici dell’emergenza, increduli davanti a quella scusa, che non ha distolto l’attenzione dei sanitari dalla serietà della ferita. Il giovane è stato immediatamente trasferito nella sala operatoria, sottoposto a un intervento delicato andato fortunatamente a buon fine. Ieri ha lasciato la Rianimazione, dove è rimasto intubato, ed è stato trasferito in Chirurgia.

Intanto oggi il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Larino ha convalidato il fermo di F.G. e disposto la custodia cautelare in carcere. «L’attento monitoraggio delle fenomenologie criminali, nonché la proficua attività di prevenzione e repressione dei reati che costantemente viene portata avanti da questo Commissariato di Polizia, ha permesso di assicurare alla giustizia una persona socialmente pericolosa e potenzialmente recidiva» è il commento ufficiale del Commissariato. Le indagini non sono finite: sono in corso ulteriori accertamenti per verificare eventuali responsabilità altrui.

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