Trasporto urbano

Lavoratori Seac licenziati, parte la protesta: “Non ci abbandonate”

Da venerdì 3 febbraio il presidio degli autisti sotto il Comune di Campobasso per i tagli dei fondi ai trasporti urbani e i conseguenti licenziamenti attuati dall’azienda a seguito della decisione, presa dalla Regione e scaricata sull’amministrazione Battista, di diminuire il chilometraggio. Il segretario di Faisa Cisal, Pasquale Giglio: "Sciopero indetto contro l’azienda perché ha scaricato i tagli esclusivamente sul personale dipendente. Anche il Comune ha la sua parte di responsabilità non avendo contribuito con un euro per il servizio del trasporto. Chiediamo un tavolo di trattativa, nel capoluogo ci ritroviamo con meno chilometri coperti rispetto a Termoli, una situazione assurda".

Da venerdì 3 febbraio i lavoratori licenziati dalla Seac sono in presidio sotto Palazzo San Giorgio. Una situazione esplosa dopo che il Comune di Campobasso ha comunicato alla società che, in forza del taglio regionale per il 2017 (30% della spesa annuale 2016), e in assenza di ulteriori risorse, si sarebbe intervenuti con un corrispondente taglio al chilometraggio passato a 761.600 rispetto agli attuali 1.088.000 chilometri.
Motivi che hanno spinto la Seac a licenziare dieci persone: una decisione che si riverbererà anche sull’utenza con riduzione delle corse. I sindacati sono scesi in piazza perché «il taglio finanziario deciso dalla Regione Molise si è ripercosso in un taglio chilometrico da parte del Comune di Campobasso, e non riteniamo che sia giustificata questa posizione, anche perché il Comune non ha messo un euro nel campo dei trasporti – spiega il segretario della Faisa Cisal, Pasquale Giglio –. Non so se il Comune stesso sia in linea con l’andamento generale del resto d’Italia, fatto sta che non c’è uno straccio di investimento nei trasporti».

Uno sciopero indetto «contro l’azienda perché il taglio lo ha scaricato esclusivamente sugli autisti, non lo riteniamo giusto. Anche perché, essendo una decurtazione finanziaria, le risorse devono essere rimodulate per mettere tutti sullo stesso piano – prosegue Giglio –. Di fronte a una sforbiciata decisa dal Comune di Campobasso rispetto ai chilometri da percorrere, la scelta dalla Seac non può che essere quella di diminuire il personale. Diminuendo di dieci unità un organico di 33 persone, non si può tagliare solo sui trasporti. Facciamo qualche chilometro in più e qualche lavoretto in meno…».
Le richieste dei lavoratori licenziati: «Chiediamo un tavolo di trattativa perché la questione è assurda. Il Comune ha meno chilometri di Termoli sul trasporto urbano. E se il taglio finanzia il 70 percento del percorso, l’anno prossimo ci ritroveremo con il 70 percento di 761000 chilometri. Il Comune ha il dovere di garantire il trasporto per la cittadinanza».
Insomma, una sorta di disperato appello affinché si intervenga in maniera decisa e urgente. Anche se i licenziamenti sono stati già attuati e non sembra, per il momento, che ci siano decisioni diverse da quelle prese fino ad ora da parte delle istituzioni.

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