Cronache

Scuolabus in fiamme: nella notte distrutta officina dismessa. Si indaga sulle cause

Un gigantesco incendio è divampato intorno alle 23 del 1 gennaio in una ex officina di Cercemaggiore utilizzata come autorimessa per gli scuolabus. Due mezzi sono andati distrutti insieme a 5 tonnellate di pneumatici custoditi nella struttura nonostante il gommista avesse chiuso i battenti da una decina di anni. Oltre ai vigili del fuoco, da più di 12 ore alle prese con le operazioni di spegnimento, sul posto ci sono anche i carabinieri. Tutta da chiarire la dinamica: già in passato nella zona si erano verificati episodi simili.

E’ ancora tutta da chiarire la dinamica dello spaventoso incendio scoppiato nella tarda serata del 1 gennaio in una officina dismessa a Cercemaggiore. Il capannone, utilizzato come autorimessa dalla Cricca Viaggi, la ditta di Castelpagano che si è aggiudicata l’appalto comunale per il servizio trasporto studenti, è andato completamente distrutto. Al suo interno c’erano due scuolabus semi nuovi e circa 5 tonnellate di pneumatici mai smaltiti dai proprietari della struttura che si trova a pochi passi dalla pompa di benzina di Domenico Zappone.

Dalle 22 e 45 di ieri sera i vigili del fuoco sono al lavoro per domare le fiamme. Dall’inizio delle operazioni sono intervenuti ben 29 pompieri provenienti oltre che da Campobasso anche dal distaccamento permanente di Santa Croce di Magliano e da quello volontario di Riccia. È stato inoltre richiesto l’ausilio di un mezzo dal Comando Vvf di Isernia e dei tecnici dell’Arpa Molise. Una presenza, la loro, indispensabile visto il gran quantitativo di rifiuti speciali custoditi nell’officina chiusa da una decina di anni dai fratelli Zappone.

Alle 13 di oggi, 2 gennaio, non era ancora possibile entrare nel fabbricato per il sopralluogo tecnico ed investigativo. Oltre ai vigili del fuoco a contrada Pescocupo, sulla statale 17, ci sono anche i carabinieri. Molti aspetti di questo incidente sono da chiarire. L’autocombustione, col freddo e l’umidità, appare improbabile. A quanto pare anche i due scuolabus erano dotati di un sistema di sicurezza capace di distaccare automaticamente le batterie in caso di corto circuito. Inoltre sembra che ogni sera il benzinaio Domenico Zappone distaccasse l’interruttore generale. Forse anche perché negli ultimi due anni la sua famiglia aveva già visto andare in fiamme un fienile (di proprietà del fratello) e una rimessa (sempre di un parente). Per questo non si può escludere la mano dell’uomo dietro l’incendio divampato nella notte.
Ma saranno le indagini a chiarire la dinamica.

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