Sperimentazione in reparto

Ospedali, i pazienti danno i voti a medici e infermieri. Arriva il test per migliorare la sanità

I cittadini ricoverati nei reparti ospedalieri stanno ricevendo il questionario elaborato dalla direzione amministrativa Asrem con il quale possono dare giudizi su assistenza, accoglienza, prestazioni, vitto eccetera. "Una iniziativa inedita, attraverso la quale l’azienda chiede la collaborazione dei cittadini con l’obiettivo di migliorare l’assistenza" spiega Daniela De Carlo, responsabile relazioni col Pubblico. Il 1° febbraio distribuiti i questionari al San Timoteo, a breve si comincerà con il Cardarelli a Campobasso e il Veneziale di Isernia.

Pessimo, scarso, sufficiente, buono, eccellente. Che voto merita l’ospedale di Termoli? E quello di Campobasso o di Isernia? D’ora in poi non saranno i direttori sanitari a dirlo, ma i pazienti stessi a esprimere un giudizio, del quale la Asrem dovrà tenere conto. I pazienti, ovvero quelli che l’ospedale lo vivono, nel bene e nel male, sulla loro pelle. Quelli che possono davvero valutare l’accoglienza, la qualità del servizio sanitario, l’assistenza degli infermieri, il livello del cibo e il trattamento ricevuto.

E’ tutto scritto in un questionario. Tre pagine sulle quali i cittadini ricoverati possono barrare la casella corrispondente alla valutazione soggettiva. Viene consegnato dalla caposala del reparto ai pazienti prima delle dimissioni, ed è rigorosamente anonimo. In nessun caso è possibile risalire all’autore dei giudizi, che sono espressi tramite crocette. «Un meccanismo molto semplice, che serve alla Azienda sanitaria per migliorare l’organizzazione e conoscere il pensiero dei pazienti, ai quali si chiede di collaborare proprio per rendere più efficiente il servizio sanitario locale». Daniela De Caro è la responsabile dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico al San Timoteo, e si sta occupando di diffondere il questionario nell’ospedale termolese, il primo che sperimenta il progetto ideato dalla direzione Amministrativa guidata da Antonio Forciniti, l’ex Capitano del Nas di Campobasso.
«L’obiettivo – spiega De Caro – è migliorare l’organizzazione aziendale e conoscere il parere dei pazienti o dei loro familiari sui servizi sanitari degli ospedali». E’ un progetto inedito, partito a Termoli e che prossimamente arriverà al Cardarelli di Campobasso e al Veneziale di Isernia, per poi allargarsi ai poliambulatori e agli ambulatori e alle strutture sanitarie del territorio.

L’atrio del San Timoteo informa della novità con un grande cartello prima del corridoio nel quale si legge, a caratteri cubitali, che “l’esperienza dei cittadini è per noi importante”. «L’invito è alla collaborazione – aggiunge Daniela De Caro – Per la prima volta si chiede l’aiuto diretto e senza filtri dei malati. Il questionario è già in distribuzione nei reparti ordinari, e qualcuno lo ha anche già compilato». Nella cassetta di vetro agganciata alla parete, accanto al bancone della reception rimesso a nuovo, ci sono alcuni test già fatti e infilati, pronti per essere prelevati e analizzati dal gruppo di lavoro coordinato dalla Direzione generale dell’Asrem, che dalle informazioni dei pazienti elaborerà una statistica dell’indice di gradimento per valutare pregi e difetti dell’offerta sanitaria. «Con l’obiettivo – chiarisce il direttore Antonio Forciniti – di migliorare i servizi, andare ad agire dove c’è più bisogno e tutelando i punti di forza».

«Il questionario è anonimo, nessuno deve preoccuparsi della privacy» aggiunge De Caro, che illustra il test diviso per settori, ai quali sono abbinati 5 livelli di valutazione: pessimo, scarso, sufficiente, buono e eccellente.

Si va dall’accoglienza in ospedale (cortesia del personale, parcheggio, cartellonistica) all’accoglienza in reparto (disponibilità e gentilezza di medici, infermieri e operatori) alla organizzazione, con tempi di attesa, ricevimento parenti, visitatori, trattamento dei familiari.
Ai pazienti viene chiesto di dare un voto all’assistenza fornita sia da medici che da infermieri: frequenza e accuratezza delle visite, informazioni sulla salute e la terapia, professionalità dei dottori. Ma le pagelle si estendono anche alla pulizia di reparto e stanza, al confort (luce, riscaldamento, tranquillità, rumori) alla qualità del cibo, alla tutela della privacy, alla chiarezza delle informazioni terapeutiche.
«Abbiamo cercato di fare una cosa il più completa possibile, senza tralasciare alcun aspetto. E la speranza è che i degenti vogliano collaborare per aiutare a fare di questa sanità un servizio il più possibile efficiente» conclude il direttore amministrativo.

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