Inquinamento nel venafrano

Rifiuti dall’inceneritore al cementificio: partite le analisi. Chiesto intervento del Governo

L’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Molise ha aperto i campioni di ceneri sospette sequestrate a fine dicembre dai tir della Hera Ambiente e diretti alla Colacem. A Venafro resta altissima l’attenzione per l’inquinamento determinato - in parte - anche dal traffico veicolare. Nel report annuale dell’Asrem viene certificato che il particolato (pm10) presente in atmosfera incide ’solo’ per l’11 per cento. Intanto i deputati del Pd, Laura Venittelli e Danilo Leva hanno chiesto l’intervento del Governo sulla vicenda dopo che che il 14 gennaio scorso migliaia di persone sono scese a manifestare in piazza.

Sono iniziate il 24 gennaio le analisi sui campioni di ceneri sospette prelevate da carabinieri e forestale a fine dicembre nei pressi del cementificio Colacem di Sesto Campano. I campioni sono stati aperti nei laboratori dell’Arpa Molise di contrada Selvapiana, a Campobasso, alla presenza delle aziende coinvolte (Hera Ambiente e Colacem), dei loro legali, della ditta di trasporto del materiale sequestrato assieme ai mezzi e dei carabinieri pronti a riferire i dettagli al procuratore di Isernia Paolo Albano che sulla vicenda ha aperto un fascicolo.

Una decina di giorni, tanto dovrebbero durare gli esami, solo poi si procederà al dissequestro dei due camion provenienti dal termovalorizzatore di Pozzilli in cui vengono bruciati i rifiuti del Molise e non solo. L’Agenzia per la protezione ambientale diretta a Isernia dal dottor Bernardino Principi, il quale dirige anche i laboratori di Campobasso, dovrà accertare se questo tipo rifiuto prelevato poteva essere avviato al riutilizzo oppure no. «Dovrà dire, in sintesi, se è pericoloso, cioè carico di metalli pesanti, idrocarburi e altre sostanze – come spiega il dottor Principi – oppure se non lo era e poteva tranquillamente essere trasportato dall’impianto di Hera Ambiente alla Colacem che, come avviene nei cementifici di tutta Italia, produce calcestruzzo da questi scarti».

Principi è convinto anche che sebbene a Venafro e dintorni le due aziende siano additate come le responsabili dell’inquinamento, un ruolo importante nella partita lo giochi anche il traffico di camion che attraversano via Colonia Giulia «dove c’è una nostra centralina per misurare il pm10» per arrivare all’imbocco autostradale.

Che Venafro sia il comune molisano dove l’aria è più irrespirabile lo ha certificato pure l’Asrem nel Piano regionale integrato per la qualità dell’aria inoltrato alla Regione Molise. Ciò che non si evidenzia nel Priamo è che sia proprio questa la causa principale dell’inquinamento. Lo sforamento delle particelle sottili e ultrasottili responsabili di numerose patologie nella cittadina guidata dal sindaco Antonio Sorbo è ormai una costante. E accade nonostante l’apertura della Variante che dirotta il traffico verso la Napoli (ma non verso Roma). Cosa significa? Che il passaggio di tir dentro Venafro incide in parte ma non è l’unica causa dell’inquinamento, probabilmente neppure la principale. Sul punto il dossier è chiaro: “Secondo i dati dell’inventario, i trasporti stradali rappresentano una delle fonti principali di Nox (41%), Co (29%), Pm10 (11%) e Pm2.5 (17%), Cov (21%) emesse in atmosfera”.
Dunque le polveri sottili farebbero la loro parte solo per un “misero” 11 per cento. E questo dato non consola di certo quelle migliaia di persone scese in piazza il 14 gennaio scorso per chiedere controlli e attenzione nel Venafrano.

In attesa di conoscere l’esito delle analisi dell’Arpa sui carichi di ceneri sequestrate, l’onorevole Danilo Leva ha chiesto l’intervento del ministero della Salute e di quello all’Ambiente «affinché incontrino al più presto le associazioni e le istituzioni della zona. A tal proposito – spiega il deputato di Fornelli – già entro la giornata di domani, presenterò una interrogazione ai ministeri competenti per chiedere che vengano valutati tutti i dati attualmente in possesso sulla qualità dell’aria e quelli relativi all’incidenza, nell’area del venafrano, di tutte quelle patologie connesse all’inquinamento ambientale. È necessario fare chiarezza anche alla luce della imminente e a mio parere ingiustificata, dismissione di una delle due centraline di monitoraggio della qualità dell’aria dell’ARPAM presenti nel territorio di Venafro, così’ come previsto dalla delibera di Giunta Regionale n. 451 del 07/10/2016».
Centralina che, a detta del dottor Principi, «non sarà più rimossa».

Di inquinamento sulla piana di Venafro si sta interessando anche la parlamentare termolese Laura Venittelli che ha presentato una interrogazione.
«Sono anni che ci impegniamo e battiamo per tutelare il territorio e le persone che vivono in Molise, per questo ho ritenuto opportuno interrogare sia il ministro dell’Ambiente che quello della Salute per sapere se siano a conoscenza delle criticità del territorio, anche per la presenza di impianti rilevanti in termini di emissione come Herambiente e Colacem e se non ritengano di assumere, con urgenza, iniziative per monitorare, anche per il tramite del comando dei Carabinieri per la tutela dell’ambiente, dell’Ispra e dell’Istituto superiore della sanità, i rischi ambientali e sanitari dei due siti».

L’impegno dell’onorevole Venittelli proseguirà nelle sedi istituzionali, anche dopo la presentazione di questa interrogazione parlamentare, che già sarà utile a verificare cosa intenderà fare il Governo e conoscere quelle che saranno le misure più adeguate.

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