Guerra tra seac, regione e comune

Dal 1 febbraio tagli alle corse e al personale. Gli autisti: “Pronti a bloccare la città”

Già annunciati i licenziamenti alla Seac di Campobasso per un decina di lavoratori. Alle 10 l’incontro con l’assessore alla Mobilità Francesco De Bernanrdo: "Non voglio illudere nessuno ma i margini per salvarli in questa situazione non ci sono". I dipendenti dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico da 40 anni in città minacciano azioni forti. La soluzione nel lungo periodo resta quella di indire una nuova gara per trovare il sostituto della società che farà viaggiare i campobassani per i prossimi 9 anni. Ma intanto si prevedono riduzioni alle corse e si ipotizza anche un aumento del costo del biglietto per contenere gli esuberi.

Quello che fino a ieri era un malcontento di cui gli autisti preferivano non parlare, col passare dei giorni sta esplodendo in una rabbia diffusa tra i lavoratori della Seac che minacciano di «paralizzare la città se non si troverà una soluzione per evitare i licenziamenti». L’azienda che da 40 anni gestisce il servizio di trasporto urbano e suburbano a Campobasso ha già avviato le procedure per mandare a casa dieci dei 36 autisti in servizio. Chi rischia il posto ha chiesto un incontro all’assessore comunale alla Mobilità, Francesco De Bernardo che alle 10 li vedrà in Municipio.
Incontro che non sarà certamente risolutivo per i lavoratori «visto che non ci sono margini per poter fare nulla, non ho strumenti a disposizione per “salvarli” e l’azienda – che oggi si dice dispiaciuta per i tagli alle corse e i licenziamenti – farebbe meglio a trovare un paracadute. E penso, ad esempio, a dei contratti di solidarietà».
Invece dalla Seac non sono arrivate rassicurazioni in tal senso neppure nei giorni scorsi quando ha scaricato le responsabilità di questo esubero sul taglio chilometrico disposto dal Comune a dicembre nella misura del 30 percento della percorrenza 2016. Taglio, in realtà, deciso dalla Regione che si è riverberato sull’Amministrazione e poi sulla Seac la quale continuerà a far viaggiare i campobassani fino alla fine del 2017 in regime di prorogatio.

Di licenziamenti recenti alla Seac ce ne sono già stati altri. Un piano orientativo di rimodulazione delle corse potrebbe essere presentato nella giornata di oggi da De Bernardo alla stessa Seac, ma si prevede già un lungo braccio di ferro «in cui purtroppo a vincere non saranno certo i lavoratori». La riorganizzazione dovrebbe andare in direzione di limare quel paradosso tutto campobassano in cui ci sono bus che fanno viaggi a vuoto dove non serve e pochi dove invece servirebbe.

Un congelamento ai licenziamenti potrebbe arrivare forse dall’aumento del costo del biglietto, oggi a 60 centesimi. Mentre per i pendolari i disservizi sono già una certezza visto che il taglio alle corse andrà a influire pesantemente sul trasporto urbano. Per gli autisti «si farà facendo un balzo all’indietro di un decennio».

La soluzione sul lungo periodo è nella nuova gara da 18 milioni di euro complessivi. De Bernardo ha intenzione di affidare il progetto preliminare a un professionista della mobilità, poi toccherà fare il nuovo bando per cercare il sostituto della Seac che gestirà il servizio per i prossimi 9 anni. E nella rete potrebbero rientrare anche i comuni di Ferrazzano, Mirabello, Oratino e Ripalimosani che sono i territori confinanti col capoluogo. In quel caso i posti di lavoro, per tutti, potrebbero essere preservati.
Ma fino ad allora per i dieci a rischio le speranze sono ridottissime.

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