Cronache

“Mi devi dare casa e lavoro”: il sindaco dice no e viene preso a bastonate. Arrestato 37enne

Il primo cittadino di Vinchiaturo, Luigi Valente è stato minacciato e preso a bastonate questa mattina davanti al Municipio. Il suo aggressore, un pregiudicato del posto di 37 anni, Carmine Di Sano, è stato arrestato. "Era già venuto sul presto in Comune pretendendo una casa perché la madre lo aveva buttato fuori e voleva anche un lavoro. Poi mi ha aspettato all’uscita colpendomi con un bastone alle gambe. Meglio che sia capitato a me e non ad altri".

Minacce, spintoni e poi bastonate: un brutto episodio di violenza è accaduto questa mattina al sindaco di Vinchiaturo, Luigi Valente. Il suo aggressore, Carmine Di Sano, noto pregiudicato 37enne del paese, è stato arrestato per aver aggredito un pubblico ufficiale.
Voleva una casa in giornata perché non sopportava più di stare con la sua famiglia. E pretendeva un lavoro, subito. Il primo cittadino avrebbe dovuto provvedere a queste necessità. Non ha sopportato il “no” come risposta e allora giù botte, graffi, pugni, calci fino ad arrivare a prendere il suo sindaco a bastonate.

Luigi Valente è a casa «mezzo ammaccato» quando risponde al telefono. Sindaco, come sta prima di tutto?
«Ho due grossi ematomi sulle gambe, abrasioni sul volto ma sto bene, meglio che sia accaduto a me e non che se la sia ripresa con qualche avventore al bar o con qualche cittadino senza colpa».

Può raccontarci cosa è accaduto esattamente?
«Conosco da tempo questa persona, in realtà tutto il paese lo conosce perché ha diversi precedenti. Stamattina intorno alle 9 e 30 si è presentato in Municipio dicendo che la madre lo aveva cacciato di casa e che entro stasera avrei dovuto trovargli una sistemazione. Più volte la mia Amministrazione ha cercato di aiutarlo, conosciamo bene la situazione di questa persona ma abbiamo concesso 29 borse lavoro e non mi risulta abbia mai partecipato. Io ho cercato di calmarlo ma lui non voleva saperne, ho chiamato anche i carabinieri i quali mi hanno detto che non potevano fare nulla».

A quel punto è andato via?
«Sì è andato via o meglio questo è quello che mi ha fatto credere. In realtà quando sono uscito dal Comune, sarà stato poco prima dell’ora di pranzo, lui era lì ad aspettarmi. Io ero distratto, parlavo a telefono e non mi sono accorto subito della sua presenza».

E cosa è successo?
«Mi ha minacciato, ha iniziato a spingere, io ho evitato di reagire fisicamente, ho tentato di farlo ragionare ma non c’è stato verso, era fuori controllo».

E’ stato allora che ha afferrato il bastone?
«Sì, è stato in quel momento. Mi ha colpito, per fortuna non in testa, e mi sono allontanato più in fretta che ho potuto. Nel frattempo il parapiglia ha attirato i cittadini che lo hanno accerchiato e fermato. Ma dopo un po’ si è divincolato ed è fuggito».

Allertati i soccorsi questa volta sono arrivati?
«Questa volta sì, c’erano sia i carabinieri di Vinchiaturo che i rinforzi da Bojano. Lo hanno rintracciato poco dopo e portato via. Poi ho saputo che lo avevano arrestato (l’accusa è violenza e minaccia a pubblico ufficiale e lesioni personali, l’uomo si trova richiuso nel carcere di Campobasso ndr)».

Davvero una brutta esperienza…
«Lei non immagina cosa sopportiamo noi sindaci, per fortuna non si arriva mai a episodi così estremi ma mi creda, subiamo tante angherie, molte volte veniamo lasciati soli, ad ogni modo andiamo avanti, siamo in trincea e dobbiamo far fronte a tante situazioni spiacevoli, i cittadini vedono in noi un punto di riferimento e non possiamo deluderli, neppure di fronte a fatti così violenti».

Intanto è arrivata la solidarietà dell’Anci molisana. Il suo presidente Pompilio Sculli nel condannare il «grave atto di violenza di cui è stato vittima il sindaco Valente» ha parlato di «gravissima crisi economica che ha acuito la disperazione di alcuni cittadini i quali si trovano a commettere gesti assurdi. Il compito di chi rappresenta le istituzioni è sempre più difficile e si è sempre più esposti alla sofferenza e alla disperazione di coloro che sono provati dal disagio e l’esasperazione può condurre ad atti gravissimi come quello di Vinchiaturo. La situazione politica ed economica attuale espone i Comuni a continui tagli e a sempre minori entrate che espongono i sindaci ad un continuo pericolo quotidiano: ogni criticità o emergenza fa degli amministratori un bersaglio di reazioni emotive, a volte violente».
E anche il governatore del Molise, Paolo Frattura, ha lanciato un abbraccio virtuale dalla sua bacheca facebook all’amico Luigi: «A lui – ha scritto il presidente – solidarietà piena e sincera. Nulla giustifica la violenza, nemmeno la disperazione. L’aggressione di cui è stato vittima oggi dovrebbe invitarci a riflettere. Non dovrebbe esserci nessuna trincea tra sindaci, amministratori e cittadini anche nei momenti di maggiore difficoltà. Restiamo uniti».
Solidale anche il sindaco di Campobasso Antonio Battista: «Conosco bene i problemi che ogni giorno si trovano ad affrontare i sindaci, di piccoli o grandi comuni, carichi di grosse responsabilità e di oneri ma pronti, in ogni momento, a rispondere alle richieste dei loro concittadini. Una carica che sempre più spesso diventa una difficile missione, prova ne è il violento attacco che questa mattina ha subito il collega di Vinchiaturo a cui rinnovo la mia stima e la mia vicinanza».

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