Bollettino di guerra

Panchine rotte, pali divelti, crateri in strada: sotto i cumuli di neve i danni fatti dagli operai

Lo sgombero neve in città ha causato molti danni a marciapiedi, strade e arredi urbani. La fretta e l’incuria degli operatori della municipalizzata Sea sta generando malcontento tra i cittadini che con lo scioglimento della neve iniziano a notare i danneggiamenti. Molti campobassani inoltre si sono ritrovati con i paraurti delle auto rotti e tanti hanno visto la loro macchina ammaccata dai blocchi di ghiaccio caduti dai tetti.

Più il ghiaccio si scioglie e più si notano i danni causati da incuria e disattenzione degli addetti allo sgombero neve. La città è parecchio malconcia dopo le bufere: panchine distrutte, marciapiedi con le mattonelle saltate, buche un po’ ovunque, alberi piegati e segnaletica divelta. Il quadro è desolante, nel frattempo Campobasso è ancora semi paralizzata sia per la nuova perturbazione artica che si è abbattuta sul capoluogo dalla tarda mattinata di ieri, sia perché bobcat, trattori e mezzi spargisale non possono arrivare lì dove invece possono due braccia forti e una pala. Peccato che di spalatori la Sea ne ha assoldati appena una quindicina – come ha spiegato stamattina l’ingegnere Mauro Vitolo – e solo per qualche giorno. Il risultato? Marciapiedi ancora innevati e cumuli ai bordi delle strade alti diversi metri.

La municipalizzata che si occupa di pulizia strade e rifiuti conta poco più di cinquanta operatori e sette impiegati. In questi giorni il carico è stato straordinario, non vi è dubbio, i turni sono stati massacranti e si è lavorato sia di giorno che di notte. Ma la Sea in questi casi può avvalersi di privati che mettono a disposizione mezzi e manodopera «anche perché di nostro – ha spiegato ancora Vitolo – abbiamo appena 5 mezzi spargisale e 5 bobcat». E così è stato, i rinforzi hanno portato altri 45 trattori e 25 bobcat.
L’attenzione per gli arredi urbani però è stata un po’ scarsa e tra qualche giorno Palazzo San Giorgio dovrà fare la conta dei danni. Diversi cittadini inoltre si sono ritrovati con i paraurti rotti senza contare quelli che hanno il cofano ammaccato perché dai palazzi, per giorni, sono piovuti massi di ghiaccio e blocchi di neve. Tutti effetti collaterali del maltempo, ci mancherebbe. «Ma in qualche caso si poteva evitare, abbiamo fatto un po’ di danni è vero» ha ammesso candidamente l’ingegnere Vitolo.

L’unica consolazione di questo inizio settimana con la neve è che almeno oggi il servizio di raccolta rifiuti non è stato sospeso. La scorsa settimana autisti e carichini sono stati impiegati per l’emergenza neve, oggi invece non ci sono state interruzioni. «Tanto che ieri sera, domenica, anche se giorno festivo, la discarica è rimasta aperta oltre l’orario consentito per conferire. Sapevamo che avremmo avuto nuove difficoltà e per questo ci siamo premuniti svuotando i bidoni il più possibile».
Se la stessa attenzione e cura fosse stata riservata al servizio sgombero neve oggi non ci si ritroverebbe al cospetto con questa specie di bollettino di guerra.

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