Tagli alla giustizia

Riaperto il Giudice di Pace: il Comune paga l’affitto e mette a disposizione 5 dipendenti

Dal 2 gennaio è nuovamente attivo - dopo uno stop di 13 mesi - l’ufficio del Giudice di Pace di via Corsica, che eviterà di dover arrivare a Larino per discutere di cause minori. La reggenza è affidata per sei mesi a Giancarlo Valentino Antonio Casale, affiancato da 5 dipendenti del Comune che hanno fatto formazione e che lavoreranno temporaneamente in quella sede. Il Comune di Termoli, che si è attivato subito dopo la pubblicazione del decreto di salvataggio degli uffici, sosterrà anche le spese necessarie per l’affitto dei locali, circa 200mila euro l’anno.

L’ultima udienza davanti al Giudice di Pace di Termoli si era tenuta il 13 novembre 2015. Poi più nulla, per via dei tagli alla giustizia imposti dal Ministero e la necessità di trovare una soluzione pratica per le Amministrazioni intenzionate a mantenere in vita gli organismi. Fra cui quella di Termoli, che si è attivata subito per il ripristino degli uffici e che ieri 2 gennaio ha salutato con soddisfazione la riapertura nella sede di via Corsica.
L’organismo che dipende dal distretto della Corte di appello di Campobasso prevede, oltre alla posizione del Giudice di Pace, anche 5 dipendenti comunali che affiancheranno il Giudice nella sua attività. La reggenza è stata affidata per sei mesi a Giancarlo Valentino Antonio Casale.

«La riapertura dell’ufficio del Giudice ci Pace – fanno sapere dal Comune di Termoli – ha comportato un grande sforzo e impegno da parte dell’Amministrazione comunale, che si è attivata immediatamente dopo la pubblicazione del decreto; molti altri Comuni non essendo pronti hanno chiesto una proroga e riapriranno solo ad aprile 2017 gli uffici del Giudice di Pace mentre quello di Termoli è già operativo».

Per un anno avvocati e cittadini di Termoli e dell’hinterland sono stati costretti a recarsi a Larino per le cause da discutere davanti al Giudice di Pace. Un disagio evidente, al quale ora è stato posto rimedio. L’Ufficio di Termoli era stato chiuso ufficialmente il 14 maggio del 2015, mentre le udienze sono state smaltite fio a metà novembre dello stesso anno, quando l’ufficio ha definitivamente chiuso i battenti, secondo quanto stabilito dal decreto ministeriale dopo le criticità segnalate dal Presidente del Tribunale di Larino e dal presidente della Corte d’Appello di Campobasso. Il Comune di Termoli era corso ai ripari presentando il 30 luglio, secondo quanto disposto dal “Milleproroghe”, una nuova richiesta per mantenere il presidio, garantendo un impegno unanime ad accollarsi le spese.

Spese che oscillano attorno alla cifra dei duecentomila euro annui per coprire l’affitto dei locali, che non sono locali di proprietà, e i costi per i dipendenti. Si parla di circa 184mila euro che comunque dovrebbero essere sborsati dalla struttura di palazzo Sant’Antonio ugualmente, visto che il personale è assunto a tempo indeterminato dal Comune. I 5 dipendenti che affiancheranno il giudice hanno seguito un apposito corso di formazione, necessario a imparare un lavoro completamente diverso da quello svolto per il Comune di Termoli. Al servizio fanno capo oltre a Termoli i comuni di Portocannone, San Giacomo degli Schiavoni e Campomarino.

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