Cronache

Dai boschi al mare, carcassa di cinghiale sulla spiaggia sotto gli occhi di passanti increduli

L’animale probabilmente trascinato dal fiume Trigno fino al bagnasciuga, all’altezza della stazione di servizio Esso, è stato segnalato alla Capitaneria e ai Vigili urbani. Si tratta di un esemplare di cinghiale abbastanza grosso, la cui presenza a riva ha destato la sorpresa dei passanti. Il fenomeno comincia a diventare frequente dato l’elevatissimo numero di cinghiali che hanno modificato abitudini e habitat naturale.

Ancora un cinghiale sulla spiaggia di Termoli. Questa volta morto, anche se è altamente improbabile che sia annegato, come invece ha ipotizzato qualcuno fra i passanti che ieri pomeriggio hanno notato la grossa carcassa sulla battigia all’altezza della stazione di servizio Esso, proprio al confine con il camping Coppola.

L’animale, secondo gli esperti interpellati a commento delle fotografie, potrebbe essersi ferito in maniera seria e non essere riuscito ad attraversare il fiume. Così la piena lo ha trascinato fino al mare, dove lo hanno scoperto quanti hanno scelto la spiaggia nord di Termoli per fare una corsetta o una passeggiata, approfittando della giornata calda e soleggiata.

Una scena impressionante, anche se bisognerà mettere in conto di abituarsi a episodi del genere. La Capitaneria e i Vigili Urbani di Termoli sono stati avvertiti e la carcassa dovrebbe essere rimossa e smaltita. Dopo i delfini e le tartarughe marine, ora le autorità di igiene e sicurezza devono fare i conti anche con i cinghiali “marini”. Oltretutto una carcassa era già stata segnalata nel gennaio scorso sulla spiaggia di Termoli.

La spiegazione più logica è che l’animale si stato ferito mortalmente da un colpo di fucile, presumibilmente sparato da qualche cacciatore abruzzese, dato che in Molise la stagione della caccia non è ancora aperta. Capita spesso che gli ungulati, per tentare di sfuggire ai cani da caccia, cerchino di rifugiarsi in prossimità dei fiumi e arrivino persino ad attraversarli, essendo degli ottimi nuotatori a differenza di quanto si possa credere. Lì il più delle volte il cane demorde e il cinghiale riesce a scappare. Ma questo può non avvenire se la preda è ferita, come è possibile nel caso della carcassa ritrovata ieri sul litorale di Termoli. La piena del fiume, forse il Trigno o chissà quale corso d’acqua, dovrebbe averlo trascinato fino all’Adriatico e da lì sulla battigia.

Ipotizzare dove questo sia successo è ancor più difficile. Può essere accaduto ai piedi di qualche monte dell’entroterra abruzzese o magari più a valle, dato che ormai la presenza di ungulati in prossimità della costa è cosa risaputa e certificata dall’alto numero di esemplari che sempre più spesso cercano cibo oltre le vallate e quindi nei campi coltivati della zona al confine fra Abruzzo e Molise.

Come detto, nella nostra regione la caccia al cinghiale è attualmente vietata. La stagione aprirà il 2 novembre prossimo e i cacciatori già si preparano per delle battute che si preannunciano fruttuose, visto che le riserve del Molise e recenti fatti di cronaca hanno dimostrato quanta abbondanza di ungulati ci sia.

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