Economia & Lavoro

Artigiani, associazioni chiedono un “tavolo tecnico” alla Regione

I vertici delle quattro organizzazioni regionali dell’Artigianato e delle Pmi, Ura Claai, Cna Imprese, Ama Casartigiani e Confartigianato Imprese, chiedono da subito di poter incontrare l’Assessore regionale alle Attività Produttive e alla Sviluppo Economica, Vincenzo Cotugno. Lo scopo è di mettere a disposizione dello stesso e del governo regionale i risultati della «continua azione che svolgono quotidianamente sul campo di analisi dei fabbisogni delle imprese associate (circa un terzo dell’intero universo regionale), anche tramite la costituzione di un Tavolo tecnico congiunto e formulano alcune proposte elaborate e condivise in maniera unitaria»dichiarano i vertici delle organizzazioni.
Nello specifico, per quanto riguarda il settore dell’artigianato e della piccola e media impresa i punti in discussione sono: la Legge che regolamenta le attività tecniche, la programmazione e le iniziative a favore del settore in questione è la n. 32 del 2000; il Sistema dei Confidi «nonostante il periodo di forte crisi economico-finanziaria che ha investito l’economia nazionale e regionale, in conseguenza della contrazione del credito da parte delle banche e in considerazione di una riorganizzazione delle attività e di un nuovo riposizionamento sul mercato – spiegano le associazioni – riescono ancoraa garantire quell’accesso al credito senza il quale il dialogo banca-impresa risulterebbe pressoché interdetto» sistema che ha nuove opportunità di interazione «tra gli stessi Confidi e la Finanziaria Regionale (Finmolise) affinché possano essere messe in campo nuove strategie finanziarie e opportuni strumenti tecnici di facile fruibilità per il sistema imprenditoriale»; l’intervento del Governo Regionale, per la risoluzione definitiva dell’incresciosa questione riferita alle richieste di finanziamento Artigiancassa SpA; disponibilità ad operare in sinergia con Finmolise «nell’elaborazione dei contenuti delle prossime misure tecniche e finanziarie, al fine di rispondere al meglio alle esigenze delle aziende artigiane e garantire al massimo l’utilizzo delle risorse messe in campo»; investire le risorse disponibili sulla formazione e la consulenza alle PMI; la costituzione di un “tavolo permanente dell’Artigianato”, come «sintesi tra il mondo delle imprese e quello politico e istituzionale. Tale aspetto rivela un’urgenza primaria in quanto nell’ultimo quinquennio le scriventi Organizzazioni hanno sopportato un silenzio che ha generato malumori».
Temi che rappresentano i punti cardine «di un programma di crescita che si vorrebbe condividere con chi si è appena posto alla guida di questo nostro territorio per i prossimi cinque anni», concludono le associazioni di categoria.

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