Cronache

Aumenti bus e mensa, 4 anni dopo nessuna risposta dal Comune

Quattro anni fa, nell’ottobre 2013, aveva tenuto banco a Guglionesi il problema degli aumenti tariffari decisi dall’Amministrazione di Leo Antonacci sia per quanto riguardava il trasporto scolastico che la mensa. I genitori del paese avevano lanciato una petizione popolare per ottenere una modifica favorevole alle famiglie, chiedendo la revoca della delibera, considerata un “provvedimento iniquo e ingiusto”. Più tardi, visto che non erano stati ottenuti risultati concreti, alcune famiglie avevano presentato un esposto alla Corte dei Conti, ritenendo che qualcosa con quadrasse in tutta la storia.

Ora interviene il Meetup Guglionesi in Movimento, per aggiornare su cosa sia accaduto nel frattempo e ricordare al sindaco, che peraltro è quasi alla scadenza del suo secondo mandato elettorale consecutivo, la mancanza di risposte. «L’amministrazione Antonacci – scrive Guglionesi in Movimento in una nota inviata venerdì scorso in redazione – all’epoca dell’aumento, dopo tante bugie e mezze verità la più esilarante delle quali era stata quella di dire che l’aumento era stato richiesto dalla Corte dei Conti, si era “difesa” affermando attraverso una nota al Prefetto che chiedeva lumi sulla cosa, che “è intento dell’amministrazione incrementare le entrate finanziarie dei servizi di che trattasi più che di centrare una percentuale precisa di copertura, giacchè il tutto è solo il prodotto di un procedimento di stima da verificarsi a consuntivo” (evviva l’approssimazione ed il navigare a vista)».

Dopo l’esposto dei genitori, la procura della Corte dei Conti ha rinviato in giudizio l’Amministrazione Antonacci «in quanto – continua la nota – “dalle indagini svolte è emerso che l’ente locale, dopo aver provveduto all’affidamento temporaneo, nelle more della predisposizione di regolare gara d’appalto, ad una società di servizi, della gestione del trasporto scolastico, per il corrispettivo di euro 20.000.00 oltre IVA, successivamente, su istanza dell’azienda erogatrice, ha disposto la corresponsione alla società di una somma una tantum di euro 3.000,00 ad indennizzo dei maggiori costi sostenuti. Con successiva delibera comunale, la Giunta, con il voto favorevole del Sindaco e di alcuni Assessori, ha disposto l’incremento per l’esercizio 2012 degli stanziamenti in bilancio relativamente ai capitoli afferenti il trasporto pubblico (per euro 10.000,00) e quello scolastico (per euro 20.000,00) e l’adeguamento, nelle more dell’espletamento della nuova gara d’appalto, con decorrenza 01/01/2012, del compenso spettante alla società erogatrice, risultata affidataria dei suddetti servizi».

Una storia che inquadrerebbe una fattispecie di responsabilità amministrativa: «né il contributo una tantum, né l’adeguamento disposto successivamente, trovano giustificazione in alcuna delle clausole previste nella convenzione tra il Comune di Guglionesi e la società. Come da normativa vigente, infatti “il contratto ha forza di legge tra le parti (ex art. 1372, comma 1, c.c.)” nel senso che vincola le parti a rispettarlo e, ove non diversamente previsto, non consente loro di risolverlo o modificarlo unilateralmente».

Il rischio dell’aumento dei costi gravava sull’appaltatore «e il Comune non era tenuto, pertanto, a riconoscere alla società nient’altro che il compenso previsto in contratto, senza alcun aumento o voce aggiuntiva, comunque denominata, volta a compensare l’aumento dei costi» prosegue il Meetup citando stralci della relazione della procura della Corte dei Conti.

«Dopo oltre tre anni dalle non risposte avute, il 12 ottobre scorso l’Amministrazione Antonacci in fase di udienza ha presentato, a difesa, uno studio che giustificherebbe le decisioni prese. Naturalmente uno studio postumo di tre anni o più all’adozione della decisione dell’aumento, il che è tutto dire sulla ponderatezza delle scelte effettuate. Indipendentemente dall’esito della sentenza, chi aveva seguito il procedimento avrebbe voluto che alla cittadinanza si fornissero chiarimenti. Era stata inviata al sindaco una nota nella quale «si chiedeva di presenziare (dopo che si fosse fornito lo studio presentato a difesa presso la Corte dei Conti il giorno dell’udienza) ad un confronto pubblico, con data naturalmente da concordare. Ma dopo più di dieci giorni di attesa nessuna risposta sulla volontà o meno di fare un tale confronto è giunta dal Sindaco Antonacci. Forse perché lo stesso di fatto aveva già risposto qualche giorno fa (seppure con riferimento ad altra problematica) annunciando di “rispondere solo in Consiglio Comunale, ed a chi ha diritto a sedervi, unico luogo preposto a trattare certi argomenti, non rispondendo più a chi, senza nemmeno l’onere di cimentarsi in estenuanti campagne elettorali e sottoporsi al giudizio del popolo, sentenzia e giudica l’operato degli altri; e senza mai proporre una propria soluzione, una propria linea”. Già perché c’è una differenza non solo di stile, ma di contenuto e spessore umano, tra chi pensa che il “popolo sia il proprio datore di un lavoro pro-tempore” e chi invece fa della poltrona politica la sua ragion d’essere ed il suo piedistallo» conclude la nota.

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