Politica

Coscienza civica: “Frattura si dimetta prima”. Scarabeo: “Voterò sì”

Meno di 48 ore e poi il verdetto politico. Martedì 7 novembre il Consiglio regionale si esprimerà sulla mozione di sfiducia al presidente Paolo di Laura Frattura presentata dal Movimento 5 Stelle dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza di Bari. L’atto sarà discusso in Aula grazie alle firme del centrodestra. Ma prima che si arrivi al voto, il governatore «farebbe bene a dimettersi». E’ l’affondo di Coscienza civica, il movimento fondato da Massimo Romano.

«La vicenda giudiziaria – osserva l’ex consigliere regionale – ha fatto il suo corso con l’assoluzione del dottor Papa e della dottoressa Petescia e ora si attendono gli sviluppi del procedimento penale a carico del governatore Frattura indagato per calunnia». Diverso il discorso per il capo della giunta regionale: «Oggi si discute non della responsabilità penale di Frattura, il cui accertamento spetta alla magistratura, bensì di quella politica, istituzionale e morale il cui giudizio compete al Consiglio regionale».

In questa vicenda, esplicita il movimento, «Frattura ha trascinato la Regione Molise in un procedimento penale avviato sulla base di una denuncia surreale e smentita dai fatti che porta la sua firma: a finire alla sbarra sono stati la direttrice dell’emittente televisiva più critica verso la sua azione di governo e il magistrato che indagava sulle sue presunte responsabilità penali come imprenditore titolare della Biocom in potenziale conflitto d’interessi con la carica di presidente della regione creditrice verso la società. Frattura ha dapprima denunciato i due, poi assolti “perché il fatto non sussiste”, chiedendo la chiusura dell’emittente, e poi deliberato, senza neanche astenersi e quindi partecipandovi personalmente, la costituzione di parte civile dell’ente nel processo, i cui fatti si sono rivelati del tutto insussistenti. La denuncia del Presidente della Regione, insomma, ha prodotto l’effetto di mettere in discussione sia la libertà di informazione che il potere giudiziario che indagava su di lui, creando un cortocircuito politico-giudiziario-mediatico senza precedenti nella nostra regione».

Martedì 7 novembre gli eletti di palazzo D’Aimmo si pronunceranno sulla «reputazione politica» e sulla «credibilità» di Frattura, due requisiti indispensabili «per governare la regione: ciascuno – scandisce Coscienza civica – si assumerà le proprie responsabilità davanti agli elettori e finalmente si farà chiarezza anche sulle posizioni dei singoli e delle forze politiche. Nei giorni scorsi abbiamo denunciato la deriva “Beautiful” della politica molisana, con saghe familiari di figli a destra e padri a sinistra e di cognati a destra e cognati a sinistra: il voto di fiducia farà chiarezza spazzando via ogni ambiguità. Chi voterà la fiducia a Frattura, sempre che questi non decida di rassegnare prima le dimissioni, si assumerà il peso morale della denuncia da questi sporta nei confronti di un magistrato e una giornalista che ha visto la Regione schierata a sostegno di una narrazione rivelatasi completamente inverosimile. Può, Frattura, restare tranquillamente al suo posto come se niente fosse? Può il Consiglio regionale fingere che sia tutto normale, considerando questa vicenda un fatto come un altro? Può la Regione, a distanza di mesi dalla sentenza del Consiglio di Stato, non rendere pubblica la modalità di richiesta e recupero delle somme indebitamente trattenute da Biocom? Nell’interesse del Molise, Frattura farebbe bene a rassegnare le dimissioni prima che il Consiglio si esprima, per alleggerire l’istituzione dall’evidente condizionamento del suo coinvolgimento diretto nella vicenda».

Intanto, tra i primi consiglieri di maggioranza a manifestare pubblicamente il proprio voto c’è il capogruppo del Partito democratico Massimiliano Scarabeo. In una lettera al segretario Matteo Renzi e al ministro Andrea Orlando, il politico venafrano facendosi portavoce dell’opinione dei molisani sostiene che «tali vicende, purtroppo, non sono un incidente di percorso ma si aggiungono ad una lunga serie di comportamenti che hanno minato gravemente l’affidabilità politica del presidente Frattura e ne rendono la posizione indifendibile.
Oltretutto, i suoi ricorrenti conflitti di interesse, e la sua incapacità di porsi in sintonia col popolo molisano hanno prodotto un diffuso sentimento di rigetto nei confronti di tutto il Pd, così immeritatamente rappresentato: non è un caso che il presidente Frattura è in coda nell’indice di gradimento dei Presidenti di Regione».

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