Economia & Lavoro

Uil, Boccardo: “Si investa sul sapere e sul saper fare”

Tecla Boccardo torna a “bacchettare” il governo regionale sulla grave situazione occupazione che riguarda il Molise. Calano le richieste di cassa integrazione ma non perché ci sia più lavoro «questo è dovuto anche – spiega il capo della Uil – al forte aumento dei costi di accesso agli ammortizzatori sociali per le imprese che ne fanno richiesta».

Nonostante a settembre prosegua, in generale, il calo delle richieste di cassa integrazione,sono oltre 174mila i posti di lavoro protetti dagli ammortizzatori sociali, di cui oltre 100mila dalla cassa straordinaria. Il calo è attribuibile sia ai timidi segnali di ripresa sia al forte aumento,per le imprese che lo richiedono, dei costi di accesso a questo ammortizzatore sociale». A denunciare questi numeri è il segretario regionale della Uil Tecla Boccardo.

«La Uil – ricorda il capo della sede di via Conte Verde – già da tempo, ha ingaggiato con il Governo, e in particolare con il Ministero del Lavoro, un confronto serrato sugli effetti di alcune delle modifiche strutturali apportate alla legislazione che regola il mercato del lavoro e in particolare i sistemi di protezione sociale, compresi i costi di licenziamento. E’ opportuno, a nostro parere, che il Governo stesso, attraverso la manovra di bilancio 2018, innalzi il ‘ticket licenziamenti’ con un duplice obiettivo: creare un deterrente al non utilizzo della Cassa integrazione, recuperare risorse da destinare all’occupabilità dei lavoratori colpiti da crisi aziendale. Anche grazie a queste risorse si potrebbe costruire un percorso, in forma volontaria per i lavoratori che saranno posti in Cigs, i quali potranno anticipare i tempi di attivazione dell’assegno di ricollocazione e di tutte le attività, compresa un’efficace formazione, così da creare le condizioni per accedere a una nuova occupazione».

La procedura dovrebbe prevedere, secondo il sindacato, per il lavoratore un vantaggio sia di carattere fiscale, quale l’esenzione dall’Irpef delle eventuali somme ricevute per incentivazione all’esodo, sia di carattere economico, derivante dall’erogazione del 50 per cento del residuo di Cassa integrazione spettante. Il vantaggio economico, però, ci sarebbe anche per le aziende che assumono con questa nuova modalità un lavoratore a tempo indeterminato, anche grazie al beneficio della decontribuzione del 50 per cento.

Continua, nel frattempo, il calo delle attivazioni dei rapporti di lavoro con contratto a tempo indeterminato. «Questa certificazione che proviene dai dati Inps è evidentemente il frutto non solo di uno status di perdurante insicurezza del sistema produttivo, che indugia ad investire in contratti stabili nel tempo, ma anche del basso margine di concorrenzialità nei costi rispetto ai contratti a termine. Come Uil – continua Tecla Boccardo – proponiamo un aumento dei costi dei contratti a termine, ma riteniamo utile che si incida anche sull’abbassamento del costo del tempo indeterminato. In questo scenario complicato è da accogliere positivamente la crescita delle attivazioni con contratti di apprendistato, che riteniamo essere lo strumento più idoneo per l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro».

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