Una notizia buona e una cattiva

Fiat tra paure e speranze: qui il nuovo motore americano, ma un altro stop produttivo a sorpresa

Da un lato la direzione aziendale ha annunciato altri giorni di cassa integrazione - dal 22 al 27 ottobre - per "calo di commesse", dall’altro sono in vista novità che potrebbero aprire uno spiraglio sul futuro dello stabilimento: la produzione a Rivolta del Re, a partire dalla fine del 2012 di un motore 16 valvole per la versione americana della 500L. «Le maestranze sono sempre più preoccupate per il loro futuro», commenta il segretario regionale della Fiom Cgil Giuseppe Tarantino. Riccardo Mascolo della Cisl è ottimista: «Il prossimo anno dovrebbe esserci la ripresa e ci auguriamo di buttarci alle spalle il prima possibile questo momento difficile».

Una notizia buona, l’altra cattiva. Da un lato il nuovo stop produttivo, in programma dal 22 al 27 ottobre. Dall’altro l’annuncio di un nuovo motore da produrre per il mercato americano nello stabilimento di Rivolta del Re, a partire dalla fine del 2012, «una boccata di ossigeno all’impianto locale».
Timori e speranze per il futuro, questi gli umori che ruotano intorno all’impianto. Solo ieri mercoledì 26 settembre la direzione aziendale ha comunicato i nuovi giorni di fermo produttivo per il prossimo mese. Altra Cassa integrazione, che sembra ormai cronica, una presenza fissa nel calendario che scandisce l’attività dell’impianto di Rivola Del Re.

Rimarranno a casa 2165 operai, dei motori 8 e 16 valvole e dei cambi C510 e C546. Insieme a loro, sospenderanno il lavoro anche 291 impiegati.
L’impianto si ferma quasi del tutto, tra la preoccupazione crescente dei lavoratori, sul cui futuro sembra esserci sempre più incertezza. «Calo di commesse, temporanea necessità di adeguare la produzione alla domanda di mercato», queste le motivazioni dei vertici dello stabilimento. Fatto sta che proprio a ottobre la nuova Cig va ad aggiungersi all’altra pausa in programma dall’8, sempre per una settimana.

«Al di là della preoccupazione espressa da tempo per quanto riguarda la crisi – commenta il segretario regionale della Fiom Cgil Giuseppe Tarantino – il problema è che mancano i progetti di rilancio. Marchionne dice di stare tranquilli, perché la Fiat è in buona salute, sì, ma all’estero. C’è bisogno di una presa di posizione forte da parte del governo nazionale e nel caso dell’impianto molisano dei vertici della Regione. Va convocata un’assemblea con tutti i dipendenti e le associazioni sindacali».
«I colleghi delle altre organizzazioni sono anche loro tranquilli – aggiunge – ma le maestranze sono invece angosciate, perché non sanno cosa potrà accadere in futuro».
E’ ottimista il rappresentante della Cisl Riccardo Mascolo, che annuncia novità che aprono uno spiraglio sul destino dello stabilimento: «Il motore federalizzato, un 16 valvole che sarà prodotto per il mercato americano dallo stabilimento di Termoli a partire dalla fine dl 2012 potrebbe dare un po’ di ossigeno all’impianto locale», ha dichiarato a conclusione degli ultimi incontri a Roma tra governo, gruppo e sindacati.

Il propulsore è un 1400 cc turbo di 170 cavalli, appartenente alla famiglia del Fire Multiair. A differenza di quello prodotto per il mercato italiano, ha 42 componenti diversi che lo rendono più versatile e competitivo con dei consumi abbastanza contenuti rispetto alla potenza espressa. E’ prodotto per la versione americana della 500L che verrà assemblata in Serbia.

«Il settore 16 valvole della Fiat dal nuovo anno non dovrebbe fare più molta cassa integrazione, mentre oggi è il settore maggiormente interessato dalla Cig grazie a questo motore – ha aggiunto Mascolo- i cambi stanno andando bene, il motore 8 valvole assemblato in zona, invece, potrebbe subire la concorrenza del twin-air, motore bicilindrico prodotto in Polonia dalla Fiat». Per Mascolo la Fiat di Termoli «si sta difendendo meglio di altri impianti dello stesso gruppo dove la cassa integrazione è superiore rispetto a quella applicata in zona». Per il sindacalista il 2013 dovrebbe essere l’anno della ripresa: «Ci auguriamo di buttarci alle spalle il prima possibile questo momento difficile».

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