Nella nostra regione, che gli ha dato i natali, torna dopo 16 anni, ossia dopo il terremoto di San Giuliano, l’ultima tragedia molisana in cui ha operato prima di essere trasferito verso altre destinazioni, ossia Roma, Foggia, Benevento e Sassari. L’ingegnere Michele Di Tullio, classe 1958, è nuovo capo del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Campobasso. Prima di lui la struttura è stata guidata dall’ingegnere Antonio Giangiobbe, trasferito a Macerata.
Questa mattina – 30 maggio – nel giorno dell’insediamento di Di Tullio la sede di via Sant’Antonio dei Lazzari ha ospitato l’incontro con i rappresentanti del Corpo e con la stampa. “Torno in Molise dopo 16 anni, sono stato promosso dirigente dopo il terremoto di San Giuliano di Puglia. Ho trovato una buona squadra e una buona organizzazione”, le sue parole.
I vigili del fuoco sono un presidio fondamentale per il Molise, regione altamente sismica e caratterizzata dal dissesto idrogeologico. Tuttavia terremoti, frane e alluvioni non sono le uniche circostanze in cui emerge la preziosa opera degli uomini del 115. Il loro sforzo è doppio, se si considera la carenza degli organici. “Noi saremo sempre pronti a prestare soccorso. Il nostro obiettivo resta lo stesso: la salvaguardia delle persone. Al tempo stesso siamo 160 unità tra Campobasso, Termoli e Santa Croce e gli uomini sono pochi rispetto ad un evento eccezionale. Però noi siamo organizzati con le colonne mobile e possiamo contare anche sull’aiuto delle regioni vicine. Dunque, siamo in grado di risolvere i problemi”.
Tra pensionamenti e mancate nuove assunzioni il Comando provinciale è carente dal punto di vista degli organici: “La situazione è un po’ critica, speriamo di riuscire a risolverla nel tempo”.
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